Di seguito l’annuncio attraverso la rete, del ricorso da parte del Primo Cittadino di Cava de’ Tirreni, relativo al depotenziamento di un reparto del nosocomio metelliano.
“Il Comune di Cava de’ Tirreni, nella persona del sindaco Vincenzo Servalli ha notificato stamani ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale contro la Direzione Sanitaria del Azienda Ospedaliera Ruggi d’Aragona, ed altri, per chiedere l’annullamento, tra le altre, delle disposizioni aziendali che hanno disposto la chiusura dal 1 gennaio 2016 del reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Santa Maria Incoronata dell’Olmo. Atti, secondo l’Amministrazione comunale, che mettono a repentaglio la salute di una utenza di circa 92 mila persone atteso che al nosocomio cavese afferiscono i cittadini non solo di Cava de’ Tirreni, ma anche dei Comuni della costiera amalfitana e dell’agro nocerino sarnese. Chiedendo, altresì, in via anticipatoria un provvedimento d’urgenza che in attesa della definizione del giudizio di merito, determini la immediata riapertura del reparto.
“Come abbiamo sempre sostenuto e detto fin dall’inizio di questa ulteriore crisi che riguarda il nostro ospedale – afferma il sindaco Servalli – siamo e resteremo in campo per difendere in tutti i modi e ad ogni livello, istituzionale e politico, il diritto della nostra città a mantenere i livelli di assistenza assicurati da circa 500 anni dal nostro ospedale. Non solo, stiamo lottando anche per risolvere, una volta e per sempre, una questione che non può trascinarsi da una emergenza all’altra, senza mai trovare una soluzione definitiva. Rivendichiamo il diritto della piena efficienza e del rafforzamento anche strutturale del Santa Maria Incoronata dell’Olmo. Di certo non si fermeremo e siamo in testa a quanti con orgoglio e grandissimo senso civico stanno lottando per il diritto della salute”.