‘Basta fila, basta un clic’. Se le file allo sportello sono sempre interminabili o se non hai tempo di andare in Comune, keep calm: da oggi è il Comune che viene a casa tua.
Si chiama ‘Innovare Insieme’ ed è il nuovo servizio di rete civica 2.0 che ha unito otto Comuni della provincia di Salerno e di Napoli: San Giorgio a Cremano, Angri, Castellabate, Montecorvino Rovella, Nocera Superiore, Pagani, San Marzano sul Sarno e Vietri sul mare.
Il progetto, cofinanziato dall’Unione europea attraverso i fondi del PON Campania, mette gli uffici comunali in rete e trasforma l’ente in una semplice ma efficace finestra on-line, a portata di mouse. Senza stress, comodamente seduti sul divano di casa, i cittadini avranno modo di spulciare, leggere ed accedere a procedimenti amministrativi e servizi on-line.
La piattaforma dei servizi verrà presentata venerdì 20 novembre al Comune di Montecorvino Rovella (ore 10.30, sala ex Pretura, piazza Padre Giovanni da Montecorvino) nel primo di una serie di incontri tematici che toccheranno le città dove il nuovo servizio è stato adottato dalle rispettive amministrazioni locali.
Alla presentazione di venerdì interverranno il sindaco Egidio Rossomando, il segretario generale Gerardo Rosania e l’ingegnere Manuela Carinci.
Assicurare servizi al cittadino in maniera rapida ed efficace è tra le priorità dell’agenda digitale della pubblica amministrazione, impegnata nel processo di dematerializzare atti e documenti per garantire un accesso telematico e risposte immediate alle richieste.
Sempre nell’ottica di un dialogo 2.0 con gli uffici, è emersa, come valore aggiunto, l’opportunità di una ‘messa in rete’ dei servizi da parte di Comuni afferenti allo stesso territorio geografico o simili demograficamente.
La ‘rete’, intesa sia come spazio digitale dove il cittadino attinge per esigenze quotidiane di carattere documentale e sia come sistema glocal di più enti pubblici, rappresenta, in tal senso, l’elemento distintivo di chi, com’è avvenuto per gli otto Comuni, è in grado di innovare insieme facendo del territorio la radice comune del ‘buon governo’.