Inutile nasconderlo: l’attrazione più ricercata all’interno di Expo Milano 2015 è senza dubbio l’Albero della Vita in Piazza Italia. Alta più di 30 metri, realizzata in legno e acciaio, con radici che si ispirano al pavimento del Campidoglio di Michelangelo Buonarroti, la struttura interattiva ha meritato il posto d’onore all’interno del padiglione dedicato al Belpaese. Ed infatti , a pochi metri dall’Albero, si erge Palazzo Italia (progettato dallo Studio Nemesi & Partners S.r.l. di Roma, in collaborazione con Proger S.p.A. e BMS Progetti S.r.l) che con i suoi 13.200 mq e gli oltre 700 pannelli di cemento trasparente che catturano gli inquinanti presenti nell’aria per trasformarli in sali inerti (liberandola dallo smog), fa da cornice al tour tra gli spazi dedicati alle varie regioni.
Al tema centrale della manifestazione “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, l’Italia ha risposto con la metafora del “Vivaio” ( con lo spazio, quindi, in cui vengono protetti ed accuditi i semi del futuro di ognuno)e con quattro piani dedicati ad altrettante “potenze”: -Potenza del Saper fare, dove su una serie di sculture vengono proiettati i volti di 21 italiani che nelle rispettive regioni si sono distinti per creatività e capacità di modificare il territorio, rendendolo fruibile. Per la Campania, la scelta è caduta su Susanna Moccia di Gragnano, grazie alla produzione di pasta su larga scala con tecniche artigianali. -Potenza della Bellezza, dove i visitatori sono “costretti” a subire un’esperienza di forte stress attraversando la “distress chamber”( stanza dell’angoscia) in cui viene riprodotto il caos. Una serie di monitor, inoltre, proiettano telegiornali che raccontano delle emergenze ambientali nazionali e non. La presa di coscienza sullo stato in cui versa i nostro territorio viene enfatizzata, in seguito, con l’introduzione di 21 panorami ed altrettanti capolavori architettonici italici e da una provocazione: un plastico in tre dimensioni dell’Europa privata dell’Italia e le considerazioni di esponenti del sapere e della cultura, infatti, invitano a riflettere su cosa sarebbe il mondo senza la nostra penisola…
Al termine del percorso della “Bellezza”, ai visitatori è offerta un’esperienza di “viaggio al buio” (realizzato con l’Istituto dei ciechi di Milano) per affrontare un mercato senza ricorrere all’uso della vista ma solo degli altri quattro sensi. Il giro termina davanti al dipinto di Renato Guttuso“La Vucciria”, che raffigura il tipico mercato di Palermo. – Potenza del Limite, interpretato come occasione per sperimentare il proprio ingegno e la propria creatività.A testimoniarlo, ologrammi e cortometraggi che mostrano –ad esempio- come portare avanti la coltivazione di pomodori in assenza di gravità, di basilico sott’acqua o di funghi coi fondi di caffè. – Potenza del Futuro, dove la biodiversità è raccontata attraverso un vivaio di 21 piante ed altrettanti terreni che riprende la ben nota forma dello stivale. Per la Campania, fa bella mostra di sé il limone di Sorrento. Nei ristoranti del padiglione Eataly ( 16mila mq di superficie scissi tra due edifici), infine, da maggio ad ottobre si avvicenderanno i migliori chef regionali per promuovere le proprie idee di italianità: in rappresentanza della Campania, i noti locali “Al convento”, “Perbacco”, “Fenesta verde”, “Ristorante Angiolina”, “Ristorante Pan e coccosa” e “La Torre-one fire”.
Enrica Granato