Non va giù l’emendamento relativo alle Università di provenienza nei concorsi pubblici, in base alle quali si otterebbe un punteggio diverso: una classifica che porterebbe ad atenei di serie A e di serie B. La protesta è già sbarcata su Facebook e gli studenti hanno già espresso il loro disappunto, come nel caso di “Laboratorio Unisa” che ha affidato il proprio dissenso ad un comunicato.
In esso si legge: “Il gruppo Laboratorio Unisa si dichiara fortemente contrario all’emendamento Meloni.
Nel DDL di riforma della PA in esame al Senato è stato approvato un emendamento a firma Marco Meloni, il quale prevede che nei concorsi pubblici si assegni un punteggio in base all’ateneo di provenienza e non solo più in base al voto di laurea.
L’emendamento approvato crea una disparità nella partecipazione ai concorsi pubblici tra gli studenti in base al loro ateneo di provenienza, incentivando il meccanismo di competizione tra gli stessi, secondo alcuni commentatori, utilizzando le classifiche dell’ANVUR.
Tale emendamento, che pretende di promuovere la meritocrazia, introduce in realtà solo un nuovo fattore di discriminazione tra gli studenti. Sebbene sia innegabile che alcuni Atenei, limitatamente ad alcuni ambiti di studio, rappresentino delle effettive eccellenze, è altrettanto vero che difficoltà e criticità diverse caratterizzano le Università di tutto il territorio nazionale. La genesi delle disparità – continua il comunicato – sempre ammesso che queste siano realmente quantificabili ed apprezzabili, è in ogni caso da ricondurre all’incapacità dello Stato di appianarle. In aggiunta a ciò, non riteniamo che la qualità del singolo debba essere giudicata a partire dal luogo in cui ci si è formati: gli studenti, infatti, non scelgono dove studiare in base alla facilità con cui si raggiungono immeritatamente dei voti più alti. Noi, difendiamo la nostra Unisa che non può e non deve essere penalizzata. La laurea è uguale per tutti! Non deve dover subire pregiudizi legati a nomi e classifiche.
A nostro avviso le eccellenti capacità e l’impegno di uno studente e di un futuro professionista non si misurano con la classifica delle Università”.
