Un lungo abbraccio silenzioso tra docenti di ogni grado e istituto, ruolo e non.
Così è apparsa stasera piazza Diaz a quanti hanno preso parte al flash mob organizzato per manifestare il proprio disappunto al disegno di legge la “Buona Scuola”, attualmente in esame al Parlamento.
Alle ore 20.00, lumini rossi alla mano, vestiti di nero e disposti a formare un cerchio, docenti e sindacati di tutt’Italia si sono autoconvocati in oltre 30 piazze tramite passaparola sui social network: dopo 30 minuti sono stati accesi i lumini e per 5 minuti ha regnato un silenzio assordante, terminato solo al segnale di un fischietto.
Del tutto inutile, quindi, l’intenzione del premier Renzi di rassicurare i professionisti con una lettera che sarà inviata a breve ad oguno per spiegare nuovamente la riforma, passo dopo passo: gli insegnanti non ci stanno e lo dimostrano con i fatti, aderendo al flash mob di stasera e allo sciopero indetto da Cisl, Uil, Flc-Cgil, Snals e Fgu per il 5 maggio.
“Io sono qui per mio figlio” ha dichiarato la signora Mimma “Insegno da tanti anni ed il mio percorso è stato fatto ormai: ma per i nostri figli che speranze ci sono se passa questo ddl?”
I provvedimenti e i cambiamenti proposti dalla “Buona Scuola”, infatti, sono stati ampiamente bocciati da chi nella scuola ha trascorso lavorativamente la maggior parte della propria vita e da chi invece è appena agli inizi.
Tanti i dubbi sul futuro e i timori, soprattutto quelli legati ai nuovi poteri illimitati che verranno conferiti ai dirigenti scolastici (che avranno potere decisionale sulle nomine del personale) , il blocco degli scatti di anzianità fino al 2018, le minime risorse messe a disposizione.
Da stasera fino al 12 maggio saranno organizzate altre manifestazioni contro il Governo ed il Ministro della Pubblica Istruzione Stefania Giannini.
Enrica Granato – RTAlive