Angri. D’Ambrosio critica i servizi sociali del comune

mettendo in primo piano i bisogni di chi oggi si trova ad affrontare malattie come il Parkinson e altre patologie e invertendo i ruoli con un’amministrazione che viene incontro alle esigenze e fa prevenzione. “Servizi sociali alla deriva svolti senza alcuna programmazione scambiando un diritto per pietismo – è perentoria la considerazione espressa dal candidato sindaco Giuseppe D’Ambrosio durante l’incontro Identità oltre memoria organizzato in un storico cortile di Via Marconi per confrontarsi con esperti, medici e cittadini sui punti del programma elettorale che riguarda i servizi sociali. “Famiglie lasciate sole al loro destino con la mancata assistenza di persone con disabilità ed affette da patologie invalidanti. I miei concittadini devono sapere cosa patiscono centinaia di famiglie a cui è stato tolta anche l’assistenza domiciliare motivandola con ritardi nei pagamenti di altri enti- commenta D’Ambrosio- Devono sapere in che modo sono stati sperperati i fondi del riparto sociale, circa 12 euro a cittadino che si sono trasformati in rivoli di denaro erogato ad un manipolo di pseudo associazioni amiche dell’amministrazione uscente con feste e festini che nulla hanno garantito in termini di supporto alle politiche familiari”. E’ diretto l’affondo del candidato sindaco Giuseppe D’Ambrosio: “Ho letto il resoconto di cinque anni dell’assessore uscente ma che delusione e sconforto, sostituire un asilo nido, fiore all’occhiello negli anni passati con un’iniziativa privata,  utilizzare la struttura comunale di Corso Italia, rendendola di un colpo inagibile e poi  un circolo spacciandolo per un centro anziani dotandolo di un televisore e qualche karaoke. Continua D’Ambrosio: “Ci sono evidenti problemi geriatrici che coinvolgono una fetta di popolazione sempre più estesa che necessita di ben altro. Con noi si darà il via all’istituzione di uno Sportello unico del sociale, tutti i servizi alla persona e di prima necessità concentrati in un unico luogo e non come ora tra uffici dislocati, incompetenze e mancate risposte”. E poi l’affondo al sindaco uscente: “Cosa può mai cambiare uno che fa politica dagli anni 70 del secolo scorso, quali possono essere le soluzioni che non è riuscito a dare con la sua amministrazione dichiarando di aver ripristinato una normalità che non c’è. L’alternativa allo sfacelo di quanto abbiamo assistito è la nostra coalizione, ecco perché invito i miei concittadini ad aprire gli occhi e non farsi ingannare da false promesse o qualche asfaltatura. Ora è tempo di voltare pagina per dimenticare presto il regresso della nostra città e dare dignità e supporto al merito, competenza e alla partecipazione attiva”.

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