Cava, sospeso il ginecologo indagato per violenza sessuale. Davanti al Gip si difende

In attesa ora se verrà liberato dal carcere

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Nelle stesse ore che il Gip del tribunale di Nocera Inferiore lo interrogava ieri mattina, il 62enne ginecologo A.P. Di Cava de’ Tirreni è stato sospeso dal Ruggi per essere finito in carcere nell’ambito di un’indagine per violenza sessuale ai danni di una paziente.
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LA SOSPENSIONE
Sull’Albo pretorio dell’Azienda ospedaliera Ruggi di Salerno è stato pubblicato il provvedimento che dispone l’interruzione temporanea del rapporto di lavoro con il medico e preannuncia l’avvio d’un procedimento disciplinare a suo carico. Il responsabile delle Risorse umane ha decretato la sospensione all’esito della repentina comunicazione pervenuta dallo studio legale che difende il professionista metelliano: mercoledì scorso è stato firmato il prevedibile provvedimento consequenziale.

I presunti palpeggiamenti ai danni della paziente 40enne, va precisato, non si sarebbero verificati nella struttura di via San Leonardo (il medico lavora lì, nel reparto di Ginecologia), ma nel suo studio privato a Cava de’ Tirreni, all’interno dell’abitazione del sanitario e della sua famiglia.
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LA DIFESA
Ieri mattina, l’indagato è apparso dinanzi a Daniela De Nicola, gip che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere richiesta da Federica Maria Teresa Miraglia, pm titolare del fascicolo d’inchiesta. Assistito dal suo legale, avvocato Teresa Sorrentino, l’indagato si è fermamente difeso dalle ipotesi accusatorie a suo carico, risalenti allo scorso 30 luglio. Ha riferito di non aver mai sottoposto ad alcun tipo di violenza la denunciante, contestando pure i riscontri forniti dalla Procura, specie le quattro chiamate senza risposta da parte sua alla paziente, risalenti al 13 agosto.

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Il ginecologo ha giustificato quelle telefonate come mosse dalla necessità d’avvertire la 40enne dell’arrivo di documenti sanitari che la riguardavano. Ha fatto notare che non ci sarebbero stati ulteriori contatti. La donna, a dire dell’indagato, non sarebbe in alcun modo attendibile. Ha aggiunto che, la sera delle telefonate, non era minimamente a conoscenza della denuncia sporta dalla paziente.
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La difesa ha chiesto la revoca del provvedimento cautelare e, in subordine, la sostituzione della custodia carceraria con misure meno afflittive, quali un’interdizione o, al massimo, gli arresti domiciliari. Il gip s’è riservato. Stando alle indagini della Procura, la 40enne avrebbe subito i palpeggiamenti, con avance assai spinte, il 30 luglio scorso, in occasione dell’unica visita richiesta al ginecologo. Subito dopo l’appuntamento medico, la donna corse al centro antiviolenza e in Procura. Mercoledì l’arresto eseguito dai carabinieri della Tenenza metelliana, coordinati dal Reparto territoriale di Nocera Inferiore.

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