Spari a Capocasale per l’accesso a un garage, condannato 31enne nocerino

Due anni e sei mesi di reclusione per il 31enne Luigi Imperato, che però, lascia il carcere. Un anno al padre

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Nocera Inferiore. Lite condominiale per un garage in via Gramsci ad aprile scorso a Nocera Inferiore in abbreviato riqualificato l’ipotesi di reato, derubricata a lesioni e minacce aggravate. L’imputato, il 31enne Luigi Imperato di Nocera Inferiore, è stato condannato a due anni e mezzo di reclusione.

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Al centro della lite l’utilizzo di uno slargo al quale si accede a un box nella parte alta dello storico quartiere di Capocasale, sfociata nella violenta aggressione a colpi di mazzola di carpentiere (del peso di cinque chili) e di colpi di pistola contro il garage. Un anno di reclusione, pena sospesa invece per il padre di Imperato, il 62enne Aniello. Il 31enne è stato scarcerato lasciando la casa circondariale di Fuorni di Salerno per scontare i domiciliari a Castel San Giorgio, nell’abitazione della fidanzata nella quale fu trovato pochi giorni dopo aver esploso i sei colpi di pistola contro la serranda del garage che avevano fatto seguito all’aggressione con un martello.
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Il pubblico ministero Marco Fiorillo della procura nocerina aveva chiesto pene severe (oltre 12 anni per per chi aveva impugnato l’arma) ritenendo che quei colpi di pistola esplosi da una calibro 38 avrebbero potuto uccidere per cui la contestazione per il 31enne Luigi Imperato era di tentato omicidio.
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Secondo il racconto fornito dalla vittima, l’uso del revolver sarebbe nato da una banale lite per usufruire con le rispettive auto l’area antistante un garage. Le tre persone coinvolte nell’alterco si erano insultate con parole grosse dopo che ognuno non voleva sentire le ragioni dell’altro sull’utilizzo dell’area condominiale dinanzi al garage. Il 31enne a quel punto, con il padre, avrebbe usato un bastone per aggredire il vicino e poi Luigi Imperato avrebbe sparato sei colpi di pistola contro la saracinesca del garage in uso alla vittima.

Dopo aver scaricato il caricatore, il giovane nocerino aveva fatto perdere le tracce ed era ricercato dai carabinieri. Per 96 ore era sfuggito alla cattura facendo accendere la spia dei sospetti agli inquirenti. Fu rintracciato dopo tre giorni e arrestato. A distanza di circa otto mesi arriva la doppia condanna e la scarcerazione per Luigi Imperato.

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