La procura di Napoli chiede il rinvio a giudizio di un pm di Nocera

L’accusa mossa nei confronti del pm Roberto Lenza da parte di due avvocati

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Chiesto il rinvio a giudizio per il sostituto procuratore Roberto Lenza da parte della procura della repubblica di Napoli. La notizia è apparsa questa mattina sul quotidiano Il Mattino e ha suscitato grande clamore, in particolare nell’Agro nocerino dove il magistrato è in servizio da oltre 20 anni ed è il numero due della procura e ha legato il suo nome a quelle tra le più importanti inchieste dell’ufficio giudiziario nocerino. Altrettanto noti sono i difensori, parti offese dell’inchiesta, Giovanni Annunziata tra i più noti avvocati della provincia di Salerno e Alessandro Diddi, legale di fama nazionale, tra l’altro promotore di giustizia del papa.

L’INDAGINE
Al centro dell’inchiesta della procura napoletana un presunto caso di concussione da parte del magistrato ai danni dei due avvocati che lo avevano difeso in un inchiesta o davanti la stessa autorità giudiziaria partenopea e solo Diddi un’indagine disciplinare davanti al Csm, dalle quali poi è stato assolto. La vicenda in quel caso riguardava interesse non leciti nell’ambito dell’inchiesta sul giudice di Roccapiemonte, Mario Pagano e dove Lenza fu prosciolto dalle accuse di aver rivelato a Pagano notizie di ufficio che dovevano rimanere segrete su un’indagine su un amico imprenditore. Ad indagare fu all’epoca sempre la procura di Napoli per competenza.

LA PRESUNTA CONDOTTA ILLECITA CON I DUE AVVOCATI
Di fronte alla prospetto di una parcella esigua, da cinquemila euro, avrebbe detto all’avvocato Giovanni Annunziata «Come si è permesso il tuo amico di mandarmi la parcella…», «Lo sa che tu fai l’Avvocato a Nocera?» ed ancora, «Io sempre il Pm a Nocera faccio, ricordalo tu e il tuo amico», Con questa risposta avrebbe costretto indebitamente i due legali a rinunciare al compenso professionale. Fatti risalenti tra la fine del 2019 e il 2020.

L’UDIENZA
Il gup del tribunale di Napoli a dicembre deciderà se il pm Lenza dovrà affrontare o meno il processo. In quella occasione, il magistrato avrà l’occasione di difendersi.
La procura di Napoli oltre alle denunce persone offese ha allegato le testimonianze e gli interrogatori.

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