Manfredi pronto a ricandidarsi al Comune di Napoli: ora alla Regione chi va?

Era (e forse è ancora) il nome del Pd-M5S per succedere a De Luca che già è pronto con tre liste a sfidare la norma del no al terzo mandato. Truppe del Partito democratico e dei Cinque stelle con la tachicardia. Il centrodestra a lavoro

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Un’intervista sul Corriere del Mezzogiorno getta nel panico l’asse Pd-M5S. Non perché possa rompersi l’accordo raggiunto faticosamente in Campania, ma perché il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, non ha escluso di ricaricarsi a Palazzo San Giacomo e ha detto di non avere nel suo orizzonte la Regione. Una decisione che farebbe venire meno la sua ipotesi come candidato a succedere a Vincenzo De Luca che prevedeva la candidatura di Roberto Fico al Comune partenopeo. La strategia era quella di opporre una forte candidatura al riottoso Vincenzo De Luca nella speranza che il Governatore uscente cedesse alle richieste del partito, probabilmente con la promessa di un incarico a livello nazionale, della conferma di una candidatura sicura per il figlio Piero e di un posto anche per il fido Fulvio Bonavitacola, vicepresidente della Regione.
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PD E CINQUE STELLE IN FIBRILLAZIONE
Ora questa intervista porterebbe a scompaginare gli equilibri trovate tre Pd e Movimento 5 Stelle e non è facile trovare un candidato che possa far recedere dai suoi intenti De Luca.

LE PAROLE ESATTE
Alla fine dell’articolo di Simona Brandolini sul Corriere del Mezzogiorno si legge: “Punta alla Regione?” e Manfredi risponde: «Non è nel mio orizzonte». Alla domanda se rifarebbe il sindaco, il primo cittadino di Napoli: «Devo dire che l’inizio è stato un salto nel buio, ma dopo questi tre anni e pensando a dove siamo arrivati, lo rifarei». La collega sottolinea: “Quindi è pronto a ricandidarsi?” e Manfredi risponde: «Non vedo perché non dovrei ricandidarmi. Certo sempre nel continuo confronto con cittadini».

FUOCO D’ESTATE? LA SCHLEIN NEI GUAI?
È noto che la politica d’estate regali tante parole e interviste che vengono rilasciate con dichiarazioni roboanti, ma già a settembre sono solo un lontano ricordo. Certo, Manfredi è il nome più gettonato per sostituire Antonio De Caro come presidente dell’Anci nazionale, ma questa sua posizione mette nei guai Elly Schlein e il Nazareno.

Per il Pd-M5S ci potrebbe pensare di invertire il “ticket” candidando Roberto Fico alla Regione, ma non sembra garantire quell’appeal trasversale che Manfredi e soprattutto De Luca riescono ad avere. Si pensano anche all’ex Ministro all’Ambiente Sergio Costa, ma di fatto non è più in prima fila nella politica campana avendo M5S preferito Fico. L’idea di dover cedere il passo a due dei cinque stelle irrigidirebbe De Luca fino a spingerlo ancor di più a tentare il terzo mandato: i suoi avvocati già sono a lavoro per superare il problema normativo che ne impedisce la riproposizione per la terza volta. E De Luca avrebbe già dalla sua almeno tre liste pronte a scendere in campo, comunque. Il rischio di fare un regalo enorme al centrodestra è, comunque notevole.
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NEL CENTRODESTRA
Tanti i nomi che si fanno come candidati alla Regione Campania quale governatore in quota centrodestra. Innanzitutto, Edmondo Cirielli che dalla sua ha quasi tutto il partito di Fratelli d’Italia con lui e come viceministro degli Esteri ha svolto importanti incarichi in tutto il mondo, ben rappresentando anche da solo l’Italia. Competitor è Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura, ma su di lui pesano le numerose gaffe collezionate nel suo mandato ministeriale. Il coordinatore regionale di Forza Italia, Fulvio Martusciello, non sembra avere le condizioni generali sufficienti per essere una candidatura vincente. Attenzione ad un’altra ipotesi, quella che vedrebbe candidato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, napoletano di nascita, avellinese di origine che potrebbe essere anche lui un nome trasversale.

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