Altri due indagati dei 17 sotto inchiesta della Dda, sono sfuggiti (per ora) alla cattura. I furti in Cilento con ladri provenienti dalla Puglia. L’allarme del procuratore Borrelli
I carabinieri del Ros e la Dda di Salerno hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 15 indagati, tra Salernitani, Napoletani e Calabresi a vario titolo indagati per l’importazione di cocaina e hashish arrivata al porto di Salerno.
Scoperta un’associazione per delinquere finalizzata al traffico, anche transnazionale, di sostanze stupefacenti, furto, ricettazione e minaccia. Sotto inchiesta sia campani sia appartenenti alle cosche di ‘ndrangheta degli Alvaro di Sinopoli.
I NOMI
In carcere:
1. FERRARA Carmine, nato nel 1963 a Pomigliano D’Arco, residente a Giffone Sei Casali, attivo in un negozio a Salerno. Indagato quale promotore e organizzatore dell’associazione
2. VOLPE Franco, 1972, Sessa Cilento, indagato quale promotore e organizzatore dell’associazione: assieme ad un altro sarebbe uno dei coordinatori delle operazioni di recupero della droga.
3. ESPOSITO Cataldo, 1951, Pontecagnano, indagato quale partecipe dell’associazione
4. ROCCO Salvatore, 1969, San Sebastiano al Vesuvio, indagato quale partecipe dell’associazione
5. MARAFIOTI Fortunato, 1981, Casoleto (Rc), indagato per essere intermediario delle ndrine degli Alvaro con Ferrara Carmine.
6. ALVARO Francesco, 1998, Sinopoli (Rc), indagato quale finanziatore e acquirente della cocaina
7. ALVARO Nicola, 1982, Sinopoli (Rc) indagato quale finanziatore e acquirente della cocaina
8. D’AMBROSIO Errico, 1984, Cercola (Na), indagato quale uomo di fiducia degli Alvaro
9. ANNUNZIATA Michele, 1944, San Giuseppe Vesuviano, residente in Canada indagato quale autore della spedizione di 1.168 chili di marijuana.
Arresti domiciliari
10. MALAFRONTE Antonio, 1985, Boscoreale, indagato quale tenutario della disponibilità di un deposito dove doveva arrivare un container
11. CAMPANALE Michele, 1966, Ruvo di Puglia, indagato per furti nel Cilento.
12. GARGIULO Giuseppe, 1853, Lettere (Na), indagato quale cofinanziatore dell’importazione di stupefacenti
Obbligo di dimora
13. ANSALDI Antonio, 1975, Ogliastro Cilento, indagato per furto in abitazione nel Cilento.
L’INCHIESTA, IL PORTO DI SALERNO HUB PER L’IMPORTAZIONE DI DROGA
Secondo l’impostazione accusatoria, condivisa dal Giudice per le indagini preliminari, l’elemento centrale del gruppo sarebbe rappresentato da FERRARA Carmine il quale, sulla scorta delle emergenze acquisite dalla Autorità giudiziaria, avrebbe svolto la funzione di intermediario tra i narcotrafficanti stranieri e le organizzazioni operanti sul territorio nazionale. Durante le investigazioni è stato acclarato che il porto di Salerno è assurto ad hub nazionale per l’importazione di droga dal Sudamerica.
Difatti, il R.0.S. dei Carabinieri e la Guardia di Finanza, che ha fornito il necessario supporto nella fase dei vari riscontri, con il coordinamento di quest’Ufficio, nel marzo 2023 ha rinvenuto Kg. 220 di cocaina, celati in un container proveniente dall’Ecuador ed imbarcato su una motonave battente bandiera libanese. Secondo l’ipotesi accusatoria, condivisa allo stato dal giudice per le Indagini preliminari, le operazioni sarebbero state coordinate da VOLPE Franco ed ESPOSITO Cataldo, unitamente a soggetti allo stato irreperibili, e avrebbero visto l’interesse della famiglia calabrese degli ALVARO.
LA COCAINA ALLA NDRANGHETA, LA MARIJUANA A BOSCOREALE
In particolare, parte dello stupefacente sarebbe stata destinata ai calabresi ALVARO Nicola e ALVARO Francesco, finanziatori dell’importazione e acquirenti della cocaina, rappresentati in territorio salernitano per le operazioni di intermediazione con FERRARA Carmine ed calabrese MARAFIOTI Fortunato e dal napoletano DIAMBROSIO Enrico, quest’ultimo avente il ruolo di delegato della famiglia Alvaro e dei co-finanziatori “napoletani”.
Nel medesimo contesto investigativo, sul finire del mese di aprile 2023, è stato intercettato e sequestrato un carico di marijuana, del peso complessivo di oltre una tonnellata -anch’esso occultato in un container partito dallo scalo canadese di Montreal e giunto nel porto dì Salerno per il tramite di una azienda dì import-export di Poggiomarino (Na). Secondo l’ipotesi accusatoria, condivisa allo stato dal giudice per le Indagini preliminari, emergerebbe il coinvolgimento di MALAFRONTE Antonio di Boscoreale (Na), contitolare della società interessata all’importazione del carico nonché l’italo – americano ANNUNZIATA Michele.
Quest’ultimo avrebbe organizzato l’importazione della droga, finanziata in parte dal napoletano GARGIULO Giuseppe e avrebbe, quindi, incaricato, dietro corrispettivo economico, VOLPE Franco ed uno delle persone irreperibili per il coordinamento delle operazioni materiali di recupero dello stupefacente.
I FURTI NELLE ABITAZIONI IN CILENTO
Dalle indagini sarebbe emersa la trasversale operatività di taluni degli indagati. Secondo l’ipotesi accusatoria, infatti, VOLPE Franco ed una delle persone non identificate avrebbero diretto anche le attività finalizzate alla commissione di reati contro il patrimonio, in particolare nell’aera geografica Cilento, effettivamente colpita negli ultimi mesi da reati di natura predatoria.
VOLPE Franco, domiciliato in quell’area, avrebbe avuto il compito di individuare gli obiettivi e di fornire appoggio logistico ad un gruppo di correi, provenienti dalla Puglia, e quali diretti da CAMPANILE Michele avrebbero eseguito i furti.
L’ALLARME DEL PROCURATORE GIUSEPPE BORRELLI