La precisazione dell’ufficio stampa della proprietaria dell’abitazione, madre dell’ex vicesindaco Iaquinandi. Intanto pubblichiamo l’ordinanza del Comune di San Marzano Sul Sarno
Fa discutere a San Marzano sul Sarno la notizia degli abusi edilizi nella casa di proprietà della madre del segretario cittadino di Fratelli d’Italia Marco Iaquinandi, ma anche da egli utilizzata. E non è tardata ad arrivare la richiesta di rettifica al nostro articolo da parte dell’ufficio stampa della proprietaria.
RICOSTRUIAMO LA VICENDA
Ricostruiamo la vicenda. Probabilmente anche perché utilizzata da Marco Iaquinandi, politico marzanese da ben 13 anni al governo cittadino, prima con il sindaco Cosimo Annunziata poi con la sindaca Carmela Zuottolo sindaca, figlio di C.E. (come è noto, visto che San Marzano non è certo New York) la villa in questione è finita subito al centro dell’attenzione pubblica, dal momento che è stata pubblicata l’ordinanza sull’albo pretorio e da allora è circolata sui social.
Negli anni, c’erano state anche segnalazioni inviate ad uffici pubblici per segnalare presunti abusi edilizi. Dopo alcune settimane dalla ricezione dall’ultima lettera molto dettagliata, l’ufficio tecnico marzanese ha proceduto con un sopralluogo nella proprietà della madre dell’ex vicesindaco. Da qui, dopo pochi giorni dalla relazione tecnica, il dirigente comunale ha emesso l’ordinanza nr.4 del 26 marzo 2024 (pubblicata all’albo pretorio al numero 370 e sarà visibile dal 3 al 18 aprile online).
L’ordinanza ordina la demolizione e la rimozione delle opere citate e avvisa che in caso di inottemperanza, nei termini di 90 giorni, si procede con l’azione penale nei confronti della proprietaria, oltre ad una sanzione di 20mila euro. Sul rispetto di tale ordinanza dirigenziale è incaricata alla vigilanza la Polizia Locale. Per realizzare un reale fact checking pubblichiamo gli estratti dell’ordinanza comunale.
LA RICHIESTA DI RETTIFICA
Nel precisare che nessuno ha detto che C.E. fosse sottoposta ad indagini penali e che nell’articolo era ben descritto cosa andasse rimosso (pur essendo spazi esterni al corpo di fabbrica della villa, fanno evidentemente parte della stessa), pubblichiamo la rettifica pervenuta anticipando che nell’articolo abbiamo scritto che il ricovero per i cani era di 40 metri quadrati, mentre in realtà è di 20 metri quadrati e 40 metri cubi (una comodissima cuccia per cani): «Il titolo è fuorviante, tenuto conto che l’ordinanza, di cui fa cenno nell’articolo, non cita mai il corpo di fabbrica principale della mia abitazione, che l’articolarista, invece definisce “villa”.
Non risulta al vero che siano state indicati abusi nella mia abitazione pertanto si chiede immediata rettifica e smentita che l’ordinanza riguardi la mia abitazione, con preghiera di tener conto nelle modifiche del titolo. Per quanto attiene l’ordinanza, seppur citato per esteso il mio nome e cognome e dati anagrafici, atto dovuto di un verbale con obbligo di pubblicazione albo pretorio, l’articolarista surrettiziamente prima indica le mie iniziali, e poi mi identifica come la madre dell’ex vicesindaco.
Appare alquanto pretestuoso che prima indica le iniziali, tenuto conto che non sono destinataria di alcuna comunicazione di reato penale, e sono incensurata e poi mi mette nelle condizioni di essere riconosciuta e vilipesa. Voglia pertanto rettificare quanto in oggetto oltre che chiarire che per quanto attiene l’ordinanza, essa invita alla rimozione e non già abbattimenti o altro atto giudiziario.
Nello specifico poi sono incorrette le misure riportate degli spazi oggetti dell’ordinanza, fra l’altro calcolati in metri cubi. Si tratta di una cuccia di un cane, di una tettoia che la ricopre e di un vano tecnico. Appare del tutto impropria la scelta del titolo, come pure del contenuto che chiedo rettifica. Avviso che mi riservo di adire le vie legali per la tutela della mia persona»
L’ORDINANZA
COMUNE DI SAN MARZANO SUL SARNO
Provincia di Salerno
ORDINANZA SETTORE GESTIONE DEL TERRITORIO SERVIZIO SUE N. 4 DEL 26-03-2024
Oggetto: ORDINANZA DI RIMOZIONE E DEMOLIZIONE OPERE E STRUTTURE – DPR n° 380 /2001 e ss.mm.ii. Art. 27 – 41
IL RESPONSABILE DEL SETTORE GESTIONE DEL TERRITORIO VISTO il rapporto con oggetto “Relazione tecnica relativa al sopralluogo eseguito in via III Traversa di Via Pio La Torre civ. 25/A del comune di San Marzano sul Sarno, immobili censiti in catasto foglio 5 particelle 2509 e 1446 di proprietà della sig.ra C.E. (nell’ordinanza pubblica sul sito del comune è pubblicato il nome per esteso), prot. 4840 del 26.03.2024, con il quale è stato accertato l’esecuzione di opere:
In assenza di Permesso di Costruire, ai sensi dell’art. 31 del DPR 380/01 e smi;
In difformità alla segnalazione certificata di inizio attività, ai sensi dell’art. 37 del DPR 380/01 e smi;
In assenza di Autorizzazione Paesaggistica ai sensi dell’art. 181 del D.Lgs 42/04 e smi;
In assenza della Denuncia di cui all’art. 65 e Autorizzazione di cui all’art. 93 del DPR 380/01 e smi; da parte della proprietaria dell’immobile: –
Sig.ra C.E. (nell’ordinanza pubblica sul sito del comune è pubblicato il nome per esteso, compreso di data di nascita, residenza e codice fiscale) consistenti in:
A. CONTAINER CON TETTOIA ANNESSA Posizionamento di container prefabbricato adibito a deposito, appoggiato al suolo, con ingombro rilevato in pianta pari a circa m 2,90 x 1,95 e altezza di circa m 2,80. Annessa tettoia con struttura in legno e copertura in onduline, adibita a ricovero per attrezzi da giardino e per il misuratore dell’energia elettrica con annessi quadri elettrici, con ingombro rilevato in pianta pari a circa m 2,80 x 1,75 e altezza di circa m 1,80 (immagine 2 relazione prot. 4840/2024);
B. TETTOIA DI PERTINENZA AL FABBRICATO Realizzazione di tettoia con struttura portante in legno e copertura con manto di tegole, pavimenta con piastrelle e corredata di protezioni perimetrali costituite da teli rigidi in PVC e vetrate del tipo apribili, collegata direttamente con il fabbricato principale, con ingombro in pianta di circa m 11,00 x 2,90 e altezza variabile con Hmax pari a circa m 4,30 e Hmin pari a circa m 3,55 (immagine 3 relazione prot. 4840/2024);
C. LOCALE TECNICO Realizzazione di locale tecnico con struttura portante in muratura e copertura in legno con manto di tegole, pavimento con piastrelle e corredato di porte in ferro, adibito a contenere impianti tecnologici, quali addolcitore per acqua, pompe di calore, ecc., il cui ingombro rilevato in pianta di circa m 2,40 x 4,50 e altezza variabile con Hmax pari a circa m 3,10 e Hmin pari a circa m 2,70 (immagine 4 relazione prot. 4840/2024);
D. LOCALE RICOVERO CANI Realizzazione di spazio confinato destinato ad ospitare animali domestici (cani) realizzato con struttura portante in ferro bullonata a terra con copertura in lamiere coibentante, pavimento e con chiusure perimetrali costituite da pannelli coibentanti e pannelli in rete metallica elettrosaldata. L’ingombro rilevato in pianta risulta pari a circa m 4,00 x 5,00 e altezza variabile, con Hmax pari a circa m 2,15 e Hmin pari a circa m 2,00 (immagine 5 relazione prot. 4840/2024);
E. PERGOLATO Realizzazione di pergolato con struttura portante in legno con sovrapposti pannelli fotovoltaici e arella in legno, con ingombro rilevato in pianta è pari a circa m ((7,10 x 5,80) + (3,00 x 2,80)), per un totale di circa mq 49,58 e altezza pari a circa m 2,45 (immagine 6 relazione prot. 4840/2024); Il tutto da ritenersi realizzato, –
PER LE OPERE DI CUI AI PRECEDENTI PUNTI A (container), C, E: o in assenza di Permesso di Costruire, ai sensi dell’art. 31 del DPR 380/01 e smi, o in assenza di Autorizzazione Paesaggistica ai sensi dell’art. 181 del D.Lgs 42/04 e smi; o in assenza della Denuncia di cui all’art. 65 e Autorizzazione di cui all’art. 93 del DPR 380/01 e smi; –
PER LE OPERE DI CUI AI PRECEDENTI PUNTI A (tettoia), D: o in assenza di Autorizzazione Paesaggistica ai sensi dell’art. 181 del D.Lgs 42/04 e smi –
PER LE OPERE DI CUI AL PRECEDENTE PUNTO B: o in difformità alla D.I.A. prot. 11007 del 24.05.2013, (ora SCIA), ai sensi dell’art. 37 del DPR 380/01 e smi; o in assenza e/o in difformità all’Autorizzazione Paesaggistica ai sensi dell’art. 181 del D.Lgs 42/04 e smi; o in assenza della Denuncia di cui all’art. 65 e Autorizzazione di cui all’art. 93 del DPR 380/01 e smi;
ACCERTATO
che le opere di cui ai punti A, B, C, D, E ricadono su suolo censito in catasto al foglio 5 particelle nn. 2509 e 1446 intestati a: • C.E. (nell’ordinanza pubblica sul sito del Comune è pubblicato il nome per esteso) (proprietà 1/1);
VERIFICATO
che i manufatti oggetto di accertamento, nell’ambito del vigente PUC approvato con DCC n. 25 del 8 giugno 2016 ricadono nel:
– SISTEMA INSEDIATIVO E RELAZIONANE – U1 “Urbanizzato recente residenziale” e soggetti ai seguenti vincoli: • Area Tutelate ai sensi del D.Lgs 42/2004 – fiumi, torrenti, corsi d’acqua pubblici e relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 m ciascuna; • Tutto il territorio comunale è da ritenersi interessato da sopravvivenze archeologiche, conseguentemente, qualunque intervento che comunque interessa il sottosuolo, deve essere corredato dal nulla-osta della Soprintendenza ex L. 1089/39 (…)”. • Vincolo idrogeologico (PSAI Campania Centrale) con Pericolosità idraulica media (P1) Vulnerabilità idraulica bassa (V1) e Rischio atteso moderato (R1).
RILEVATO
che: risultano privi di qualsiasi titolo abilitativo le seguenti opere: 1. container prefabbricato, di circa mc 15,83 (Punto A – rif. immagine 2 relazione prot. 4840/2024); 2. locale tecnico, di circa mc 31,32 (Punto C – rif. immagine 4 relazione prot. 4840/2024); 3. pergolato, di circa mq 49,58 (Punto E – rif. immagine 6 relazione prot. 4840/2024) i cui lavori sono da ritenersi realizzati: a. in assenza di Permesso di Costruire, ai sensi dell’art. 31 del DPR 380/01 e smi, b. in assenza di Autorizzazione Paesaggistica ai sensi dell’art. 181 del D.Lgs 42/04 e smi; c. in assenza della Denuncia di cui all’art. 65 e Autorizzazione di cui all’art. 93 del DPR 380/01 e smi; risulta realizzata in difformità al titolo abilitativo, quale D.I.A. prot. 11007 del 24.05.2013, la seguente opera: 4. tettoia, di circa mq 33,00 (Punto B – rif. immagine 3 relazione prot. 4840/2024); i cui lavori sono da ritenersi realizzati: a. in difformità alla D.I.A., (ora SCIA), ai sensi dell’art. 37 del DPR 380/01 e smi; b. in assenza e/o in difformità all’Autorizzazione Paesaggistica ai sensi dell’art. 181 del D.Lgs 42/04 e smi; c. in assenza della Denuncia di cui all’art. 65 e Autorizzazione di cui all’art. 93 del DPR 380/01 e smi; risultano privi di Autorizzazione Paesaggistica le seguenti opere: 5. tettoia ricovero attrezzi giardino, di circa mq 4,90 (Punto A – rif. immagine 2 relazione prot. 4840/2024); 6. locale ricovero cani, di circa mc 41,00 (Punto D – rif. immagine 5 relazione prot. 4840/2024); i cui lavori, pur rientrando nella casistica dell’attività edilizia libera di cui art. 6 comma 1 lettera e-quinques) del D.P.R. 380/01 e smi, (nn. 47 e 48 del Glossario Edilizia Libera allegato 1 del DM del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 02.03.2018), non rientrano nella casistica dell’allegato A del D.P.R. 31/2017, pertanto sono da ritenersi realizzati: a. in assenza di Autorizzazione Paesaggistica ai sensi dell’art. 181 del D.Lgs 42/04 e smi;
CONSIDERATO
che per le opere accertate, le motivazioni sopra riportate indicano i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche per emettere ordinanza rimozione/demolizione delle opere abusivamente realizzate;
CONSIDERATO
altresì che l’ordine di rimozione/demolizione è atto dovuto in presenza di opere realizzate in assenza del prescritto titolo abilitativo, rappresentando questo un’attività vincolata, priva di margini di discrezionalità, rientrante nell’esercizio dei poteri sanzionatori, di controllo del territorio e repressione degli abusi edilizi previsto dagli articoli 27 e 31 e ss. del D.P.R. n. 380/2001;
VISTO il DPR 380/2001 e smi
VISTO il D.Lgs 42/2004 e smi
VISTO la Legge 241/1990 e smi
VISTO il D.lgs 267/00 e smi; VISTO il PUC approvato con DCC n. 25 del 8 giugno 2016:
RICHIAMATO
il Decreto del Commissario Straordinario n. 1 del 29.02.2024, con il quale lo scrivente è stato nominato Responsabile del Settore Gestione del Territorio con attribuzione di funzione ex art. 107 del D.lgs 267/2000
O R D I N A
per le motivazioni descritte in narrativa, che qui si intendono integralmente trascritte e riportate, alla sottoelencata persona in qualità di proprietaria: – Sig.ra C.E. (nell’ordinanza pubblica sul sito del comune è pubblicato il nome per esteso ed altri dati personali)
LA DEMOLIZIONE/RIMOZIONE
A propria cura e spesa delle opere realizzate in assenza e/o in difformità ai di titoli abilitativi, descritte ai punti 1, 2, 3, 4, 5 e 6 nella premessa e la rimessione in pristino dell’originario stato dei luoghi entro il termine perentorio di 90 (novanta) giorni dalla data di notifica del presente provvedimento.
AVVISA
• che, in caso di inottemperanza nei termini assegnati, si procederà, senza pregiudizio per l’azione penale di cui all’art. 44 del D.P.R. 06.06.2001, n. 380, ai sensi dei comma 3-4-5 dell’ art. 31 dello stesso D.P.R. 380/2001, i quali stabiliscono che, se il responsabile dell’abuso non provvede alla demolizione ed al ripristino dello stato dei luoghi nel termine innanzi indicato, il bene e l’area di sedime, nonché quella necessaria, secondo le vigenti prescrizioni urbanistiche, alla realizzazione di opere analoghe a quelle abusive, e comunque in misura non superiore a 10 volte la complessiva superficie utile abusivamente costruita, sono acquisiti di diritto gratuitamente al patrimonio del Comune; • in caso di inottemperanza si applica la sanzione amministrativa pecuniaria di importo pari a euro 20.000,00 ai sensi del comma 4bis dell’art. 31 del DPR 380/01; • non si è proceduto alla comunicazione di avvio del procedimento sanzionatorio, ai sensi dell’art. 7 della legge 7 agosto 1990 n. 241 e smi, in quanto i provvedimenti sanzionatori di abusi edilizi non abbisognano di particolari motivazione (in particolare in tema di sussistenza di interesse pubblico attuale alla demolizione), posto che l’esercizio del potere repressivo – sanzionatorio risulta sufficientemente giustificato e che, tra l’altro, non possono esservi modificazioni dell’agire amministrativo in dipendenza della partecipazione dell’interessato.
Nel caso in cui le opere fossero sottoposte a sequestro penale, prima di procedere al ripristino dello stato dei luoghi nei termini assegnati, occorrerà preventivamente richiedere il dissequestro alla competente A.G. avendo cura di darne comunicazione contestuale a questo Ente; Nel caso in cui i dati catastali sulle proprietà e/o i dati personali riportati nella presente ordinanza non corrispondessero a quelli reali ovvero gli stessi avessero subito recenti variazioni non a conoscenza di questo Ufficio, si prega di darne celermente comunicazione per consentire le dovute modifiche, l’assenza di comunicazione si intenderà come “accettazione” da parte degli interessati, dei dati riportati nel presente atto.
DISPONE
che la presente ordinanza venga notificata alla sottoelencata persona in qualità di proprietaria dei manufatti oggetto di ordinanza: – Sig.ra C.E. (nell’ordinanza pubblica sul sito del comune è pubblicato il nome per esteso).
Si demanda ai messi comunali per la pubblicazione all’albo della presente ordinanza oltre che alla notifica all’interessata sopra generalizzata. Copia del presente provvedimento sia notificata altresì: alla locale Stazione CC PEC.: tsa41947@pec.carabinieri.it alla Polizia Locale PEC.: poliziamunicipale.smarzanosulsarno@cert.irpinianet.eu; al Segretario Comunale PEC.: protocollocomunedisanmarzanosulsarno@pec.ancitel.it; alla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Salerno e Avellino PEC.: sabap-sa@pec.cultura.gov.it alla Regione Campania – UOD Genio Civile di Salerno PEC.: uod.501807@pec.regione.campania.it; ognuno per le rispettive competenze.
PRESCRIZIONI
Il materiale di risulta proveniente dalla demolizione e/o ripristino dovrà essere conferito presso discariche e/o impianti autorizzati al trattamento o recupero di detto materiale il quale dovrà essere trasportato con mezzi autorizzati nonché accompagnati dal formulario di identificazione rifiuti per quanto disciplinato dal comma 1, dell’art. 193 del Dlgvo 152/2006 e dalla LR 20/2013. Il Comando di Polizia Municipale è incaricato di verificare l’esecuzione del presente provvedimento e di segnalare tempestivamente, alla scadenza del termine suindicato, l’ottemperanza o meno a quanto sopra ordinato nonché la trasmissione del presente atto all’Autorità Giudiziaria.
Avverso il presente provvedimento potrà essere proposto, qualora esistano i presupposti, ricorso giurisdizionale al competente TAR entro 60 (sessanta) giorni dalla sua notifica (L. 06.12.1971, n. 1034), ovvero, in via alternativa, ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro gg. 120 (centoventi) dalla stessa data di notifica (D.P.R. 24.11.1971, n. 1199). Il Responsabile di Settore Ing. Giovanni Pellegrino Documento informatico firmato digitalmente ai sensi del testo unico d.p.r. 445 del 28 dicembre 2000 e del d.lgs n. 82 del 7 marzo 2005 e norme collegate, il quale sostituisce il testo cartaceo e la firma autografa.
Raimondo Aufiero