Allontanarono una bambina down dalla ludoteca, condannati dopo sette anni

In un post sui social della mamma resa pubblica la vicenda

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L’episodio vide protagonista la figlia di Filomena Avagliano, consigliera comunale in carica al Comune di Cava de’ Tirreni. È la donna a comunicare ufficialmente l’esito di una battaglia giudiziaria durata sette anni. «7 anni fa a mia figlia non fu concesso l’ingresso in una ludoteca perché Down. Decidemmo allora insieme all’avvocato Pippo Zarrella di fare causa alla ludoteca. Ci sono voluti 7 anni ma finalmente giustizia è fatta.

La giudice stabilisce che anche se non c’è intenzione è oggettiva la discriminazione per cui condanna la ludoteca a 7 anni. Giustizia è fatta. Mai più fuori» – scrive Filomena Avagliano -. La titolare della ludoteca è stata condannata al pagamento della somma di 3 mila euro a titolo di risarcimento del danno subito.
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IL SECONDO POST
Avagliano scrive ancora sui social: “Noi, come società, celebriamo oggi una vittoria significativa: la giustizia, dopo sette anni ha riconosciuto che allontanare una persona a causa della sua disabilità è inaccettabile e discriminatorio. Questo verdetto non riguarda solo una singola famiglia, ma rappresenta un passo avanti per tutti le persone disabili. Ogni individuo, indipendentemente dalla sua abilità, merita rispetto, uguaglianza e l’opportunità di partecipare pienamente alla vita sociale. La discriminazione non ha posto nella nostra società.

Prometto di continuare a lottare per un mondo in cui le barriere vengano abbattute, le menti si aprano e l’inclusione sia la norma. Questa vittoria ci ricorda che ogni piccolo passo conta e che insieme possiamo creare un futuro migliore. In nome di tutti i disabili, e delle loro famiglie celebro questa vittoria e mi impegno a lavorare per un mondo più compassionevole, equo e inclusivo.

Spero che questo accaduto possa essere di ispirazione e contribuire a sensibilizzare ancora di più sulla necessità di un mondo senza discriminazioni. Mai più messi alla porta… Un grazie enorme a chi mi ha sostenuto. Una menzione speciale al mio avvocato Pippo Zarrella, oggi grazie al suo lavoro mettiamo un mattone importante perché mai più una persona con disabilità, adulta o bambina venga privato di essere libera. Sono felicissima da cittadina, da madre come Presidente della Commissione Pari Opportunità e come persona attiva nel volontariato, di aver chiesto ed ottenuto giustizia per mia figlia è per tutti i figli, #maipiumessiallaporta”.
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L’AVVOCATO
L’avvocato Pippo Zarrella ha aggiunto: “Si tratta della decisione a seguito di una condotta discriminatoria posta in essere da una ludoteca in danno di una bimba con sindrome di down in ragione del diniego opposto alla minore di poter giocare insieme a tutti gli altri bambini semplicemente per la sua condizione di disabilità. Per tale ragione i genitori ricorrevano in giudizio per vedersi riconoscere un risarcimento per il danno che la piccola aveva patito.

Presentai quindi un ricorso ai sensi della legge 67/2006 “Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni”; uno strumento a mio avviso scarsamente utilizzato e conosciuto. Il risultato è stato una limpida e lineare decisione del Giudice che ha dichiarato questo tipo di condotte oggettivamente discriminatorie condannando la ludoteca ad un importante risarcimento del danno non patrimoniale; condotta aggravata anche dal fatto che il fratellino della minore aveva avuto la possibilità di accedere al servizio ingiustamente negato alla sorella.
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Una decisione che cristallizza quell’idea utopica della legge intesa come strumento contro le ingiustizie della vita. Una decisione che è merito di chi lotta ogni giorno per donare ai propri figli un mondo bonificato da ogni tipo di discriminazione. Una decisione che normalizza l’ovvio, ma che forse ancora oggi ovvio non è. Una decisione che mi riempie il cuore di soddisfazione, frutto di studio e lavoro”.

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