Il sistema di spionaggio su politici e imprenditori sarebbe arrivato anche al calcio e alla Salernitana
È l’argomento del giorno a livello nazionale, quello degli accessi telematici abusivi da parte, si presume, di un magistrato della Direzione nazionale antimafia (Laudati) e materialmente operate dal luogotenente della guardia di finanza Pasquale Striano. Ad indagare è la procura di Perugia, con il sospetto che queste informazioni fossero state utilizzate per un’attività di dossieraggio, tutta ancora da provare, su politici, vip, persone dello spettacolo, imprenditori, ma anche dello sport.
Consultazioni di dati, per 800 accessi si presume non autorizzati, tra il 2021 e il 2022, da Striano che ha evidenziato sempre la correttezza del suo operare. Il luogotenente, indagato per accesso abusivo a sistemi informatici, falso e abuso d’ufficio avrebbe avuto accesso a quelle informazioni, su mafia e terrorismo, ma non si comprende chi l’abbia incaricato a farlo. Le stesse ipotesi di indagine anche per il sostituto procuratore antimafia Antonio Laudati (anche lui respinge tale ipotesi).
Secondo gli accertamenti in alcuni momenti i due avrebbero operato insieme mentre altre volte Striano avrebbe fornito informazioni a giornalisti o ad altri che glielo avrebbero chiesto. Il finanziere, secondo alcune agenzie di stampa, avrebbe impiegato una piccola parte delle informazioni per scopi personali, anche con un investigatore, e assieme a Laudati, per formare le richieste di apertura di dossier pre investigativi.
IL CASO CHE PORTA A SALERNO
Le richieste di apertura di approfondimenti sarebbero partiti verso diverse procure, tra quella di Roma e che hanno fatto partire le indagini sul presidente della Figc, Gabriele Gravina.
Secondo i pm guidati da Cantone, il 23 marzo 2023 sarebbe stata inviata alla procura di Roma una Sos, segnalazione per operazione sospetta nella quale Striano e Laudati avrebbero attestato falsamente «che le fonti di innesco dell’attività investigativa – (erano) – elementi informativi provenienti dalla procura di Salerno e da quest’ultima acquisiti nell’ambito di proprie attività investigative».
E invece, così non erano. «L’origine dell’atto – affermano i pm perugini – erano le informazioni ottenute» da altra persona «attraverso incontri promossi da Laudati e concordati da Striano nel maggio del 2022». Ed ancora i pm umbri: «Una condotta – quella degli indagati, ndr – favorivano intenzionalmente un danno a Gabriele Gravina» ipotizzando «attività illecite poste in essere dallo stesso». Su quest’ultimo aspetto sono in corso le indagini della procura di Roma.
LA SALERNITANA E IERVOLINO
L’avvocato Andrea Castaldi, difensore del magistrato Laudati, in un’intervista al Tg1 ha affermato che le ricerche sarebbero state fatte su input della procura di Salerno per chiarire i rapporti tra chi aveva comprato la Salernitana, Danilo Iervolino e il presidente della Fgci Gravina. I Pm di Perugia ritengono che Gravina (che è parte offesa) sia stato spiato senza mandato sulla base di informazioni ottenute illegalmente da una terza persona e attribuite falsamente alla procura di Salerno.
LA PRECISAZIONE DEL PROCURATORE DI SALERNO, BORRELLI
Sulla vicenda arriva la precisazione del procuratore capo di Salerno, Giuseppe Borrelli: «Con riferimento alle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Perugia inerenti accessi abusivi a banche dati, ritengo opportuno evidenziare che la Procura della Repubblica di Salerno, nell’ambito di normali rapporti di cooperazione tra Autorità Giudiziaria, ha da tempo ed in più occasioni fornito all’Ufficio procedente le informazioni utili e la documentazione necessaria alla prosecuzione delle indagini in corso di svolgimento. Evidenti ragioni di riservatezza, su attività peraltro condotte da altro Ufficio giudiziario, appaiono ostative alla diffusione di qualsiasi ulteriore informazione sulla vicenda».
CANTONE E MELILLO IN AUDIZIONE
I pm di Perugia stanno lavorando per riprogrammare l’interrogatorio di Laudati, rinviato una prima volta sembra su sua richiesta. Il magistrato è indagato per concorso con Striano in relazione alla creazione di alcune richieste di apertura di dossier preinvestigativi. Il suo difensore ha già annunciato che il magistrato intende rispondere per «chiarire la completa estraneità ai fatti contestati».
Il procuratore nazionale antimafia Melillo e quello di Perugia Cantone saranno ascoltati in commissione parlamentare Antimafia audizioni pianificate per mercoledì e giovedì: i due alti magistrati avevano loro stessi chiesto di essere sentiti anche davanti al Copasir e al CSM.