Inchiesta sul presidente Alfieri, nuove perquisizioni a Battipaglia, Capaccio e di due ditte

Le indagini su un appalto e su un subappalto emerse con le perquisizioni di gennaio scorso continuano con altri accessi della guardia di finanza

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I finanzieri, giovedì scorso, si sono presentati nuovamente negli uffici tecnici comunali di Battipaglia e Capaccio Paestum e nelle sedi della Dervit di Roccadaspide e della Alfieri Impianti di Torchiara. I militari del Gruppo di Eboli, al comando del tenente colonnello Massimo Otranto, e del Nucleo di polizia economico-finanziaria, comandati dal colonnello Claudio Molinari hanno eseguito un nuovo decreto di perquisizione e sequestro della procura di Salerno, pm Alessandro Di Vico che indaga su un presunto patto corruttivo tra il sindaco di Capaccio Paestum Franco Alfieri (attuale presidente della Provincia di Salerno) ed il patron della Dervit, Vittorio De Rosa.
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Un patto corruttiva basato, secondo la procura, su uno scambio tra l’aggiudicazione di un appalto alla Dervit bandito dal Comune di Capaccio, tramite procedura negoziata, per la pubblica illuminazione (valore 2,02 milioni di euro), con un subappalto per lavori a Battipaglia concessa dalla stessa Dervit alla Alfieri Impienti, riconducibile ai familiari del presidente della provincia e sindaco capaccese, del valore di oltre 400 mila euro sui 2,6 milioni di euro del costo dell’opera. Subappalto ottenuto, però, all’esito di gara aperta del Comune di Battipaglia.
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LE INDAGINI
I finanzieri hanno sequestrato una copia della stampa dell’estrazione effettuata dall’Albo Asmel degli operatori economici successivamente invitati alla procedura negoziata capaccese, con il report dei criteri di selezione, trovato nell’ufficio dell’ingegnere Carmine Greco, responsabile unico del procedimento per il Comune di Capaccio. A questo si aggiunge il sequestro della documentazione sull’appalto per la pubblica illuminazione a Battipaglia, per la quale sono escluse indagati battipagliese.
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IL PUNTO DA CHIARIRE
Al centro dell’inchiesta c’è anche subalpato dato dalla Dervit alla Alfieri impianti particolare la differenza tra i 240.000 euro di lavori autorizzati dal Comune di Battipaglia per il subappalto alla ditta dei familiari del presidente della Provincia e i 438mila euro fatturati dalla stessa Alfieri Impianti alla Dervit, quindi superando, ma è tutta da verificare, i limiti economici autorizzati del subappalto battipagliese. Questo il punto da chiarire perché si sospetta che il subappalto alla Alfieri Impianti in toto o questa maggiorazione rispetto all’importo autorizzato sia stato dato in cambio dell’appalto del Comune di Capaccio alla Darvit.

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