Rigore negato alla squadra di Arechi, due pesi e due misure
Pareggio che sa dal sapore agrodolce quello maturato tra Torino e Salernitana. I Granata del Sud affrontano questa partita in totale emergenza difensiva. Mister Inzaghi a dovuto fare fronte ad un emergenza senza precedenti che l’ha visto costretto a schierare i nuovi arrivi in palese ritardo di condizione e di amalgama. Ma il campione si vede anche in questo ed ecco che Boateng sopperisce alla forma fisica con tanta esperienza e dedizione e ne giova tutto il reparto difensivo che concede solo mezzo tiro in porta alla squadra di casa.
Sul finale la Salernitana ha anche da recriminare se non per il tiro ravvicinato di Dia che poteva regalare i tre punti ai Granata ma per la solita svista arbitrale che non concede un rigore per fallo di mano in area del difensore del Torino Bellanova. Ma non c’è tempo per aggrapparsi a questo. La Salernitana torna in patria con un punto che è un punto di partenza e che da sicuramente morale e accorcia anche se di pochissimo il gap di punti con le dirette concorrenti per non retrocedere. Ma adesso non si può più sbagliare.
Come per stessa ammissione del tecnico Inzaghi al quale è stato evidenziato la mancata intraprendenza in quel di Torino pensando come giusto che sia prima a non prenderle, dalla prossima in casa contro l’ Empoli, la Salernitana deve dettar legge, cambiare passo e fare la partita. Da adesso in poi ogni partita è una finale che se vinta può alimentare il sogno salvezza della compagine Campana ma se persa, potrebbe sancire definitivamente la fine delle speranze.
Forse in settimana arriverà anche l’ultimo acquisto Manolas e dunque, con una settimana in più nelle gambe, i nuovi arrivi potranno essere determinati. Tornerà anche Lassana Coulibaly che è un calciatore di spessore e con un Dia ritrovato tutto può accadere. Ma bisogna macinare punti da adesso fino all’ultima partita del campionato in cui la Salernitana affronterà il Milan a San Siro e si spera che i giochi siano già fatto per entrambe le formazioni.
Quindi togliendo l’Inter subito dopo l’Empoli e l’ultima con il Milan, le partite sono davvero pochissime. Non si possono fare calcoli e non si devono fare, bisogna puntare a vincerle tutte anche con un pizzico di sfrontatezza e di coraggio.