La donna non aveva dichiarato le vincite
Una condanna a 15 mesi di reclusione per non aver dichiarato la vittoria di più scommesse on line. Nelle prossime ore sarà presentato da il ricorso. La condanna, resa nota sabato scorso dal quotidiani La Città e Metropolis, aveva suscitato grande clamore per la particolarità del fatto. Nei giorni a venire i soliti articoli fotocopia ne avevano continuato l’eco. Solo che la prossima settimana, la sarà presentato l’appello avverso alla condanna. Tempi stretti per la difesa della imputata, essendo arrivata la condanna con motivazione contestuale.
LA VICENDA
Una cinquantenne di Angri è stata condannata dal tribunale di Nocera Inferiore per l’illecita percezione del Reddito di cittadinanza, non avendo i titoli. Dal monitoraggio dei suoi conti correnti, era risultato che la donna aveva 15mila euro tra il novembre del 2019 e il settembre del 2020, che non aveva dichiarato all’atto della richiesta del Reddito di cittadinanza. Soldi provenienti da varie vincite a Gold Bet e altri siti di scommesse legali on line su manifestazioni sportive. Denaro, però, che non le dava più diritto a percepire il Reddito di Cittadinanza e non comunicandola la donna sarebbe incorsa nel reato di illecita percezione di 11.700 euro. La giocatrice avrebbe dovuto dichiarare queste vincite che non la relegavano più tra i poveri.
LA DIFESA
L’avvocato Roberto Acanfora, difensore dell’imputata, ha già annunciato ricorso in appello contro la sentenza di condanna, ricordando un particolare che rende ancor più unica la vicenda: la sua assistita non ha mai avuto la materiale disponibilità di quelle somme di denaro proveniente dalle vittoriose scommesse, essendo stato rigiocato nei giorni successivi. Quei soldi erano solo passati sul conto corrente dell’imputata e poco dopo persi sempre giocando on line ai siti di scommesse legali, ma comunque il passaggio di denaro era stato registrato, facendo materializzare il reato. Per ora, la cinquantenne angrese dovrà affrontare la condanna, anche se la pena è sospesa, e la restituzione della somma illecitamente percepita.