Salernitana finalmente “Squadra”, fine anno da applausi

Verona non pervenuto, merito della truppa di Inzaghi

Segnali incoraggianti erano arrivati a sprazzi dalle partite precedenti. La partita con il Milan sembrava aver portato delle certezze, sembrava aver consolidato un gruppo che non era mai stato coeso ma era ancora troppo poco per potersi chiamate definitivamente “squadra”.
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C’era la paura concreta che fossero stati solo scatti di orgoglio ed invece… Al Bentegodi di Verona La Salernitana ha dato spettacolo. Una squadra ritrovata nella forza e nel gruppo che ha concesso mezzo tiro in porta alla squadra di casa e che poteva concludere la gara con un risultato ben più rotondo. Finisce 0 a 1 lo scontro salvezza a favore della compagine Granata che resta ultima in classifica ma lancia un segnale chiaro ed inequivocabile: non siamo secondi a nessuno, anzi.

Il Verona era reduce dalla vittoria sul Cagliari e da una sconfitta immeritata a Firenze ma la Salernitana sembrava una squadra di alta classifica. Al netto delle assenze ci pensa il giovane Tchauna a decidere il match. L’ ex Renne, appena ventenne, inizia la gara in naftalina complice forse il peso della responsabilità ma poi, nel secondo tempo, diventa inarrestabile. Scatti, cross, dribbling e un gran goal firmano una prestazione super che fa ben sperare per il futuro, sia per valore del giocatore in prospettiva societaria e sia per la gran mano che questo ragazzo potrà dare alla causa Granata. Ma bene tutti.
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Ogni calciatore ha dato il suo contributo e lo ha fatto al massimo delle proprie potenzialità. Bene mister Inzaghi, sia nella gestione della gara che nei cambi. Ma adesso arriva il bello. Nulla è stato fatto. La Salernitana resta ultima ed ha bisogno di rinforzi. Non deve illudere la società questa vittoria che è sicuramente insperata ma non scaccia definitivamente i fantasmi di un gruppo che necessita almeno tre innesti di spessore.

Ma se questo è il finale di un anno che sembrava nefasto, non resta che guardare al prossimo futuro con rinnovata speranza e convinzione che un altro miracolo possa avvenire.
Fabio Falcone

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