I problemi dei pentastellati ancora da mesi in attesa di essere riconosciuti come gruppi territoriali
Ancora una tegola sul Movimento 5 Stelle di Scafati: dalla Corte d’Appello di Napoli arrivano diffide fino a 100.000 euro per mancata rendicontazione elettorale di alcuni candidati alle ultime elezioni amministrative. Alcuni candidati non hanno presentato la rendicontazione personale, ricevendo la diffida a rispondere all’obbligo per evitare multe. L’assenza di un gruppo territoriale a Scafati è criticata, e molti candidati rischiano sanzioni salatissime se non rispondono entro 15 giorni dal 28 novembre 2023, data in cui le missive sono state notificate ad almeno 7 candidati. Si tratta di giovani alla prima esperienza che non potevano essere lasciati da soli, ma bisognava garantire loro un supporto. Lo poteva fornire l’ex parlamentare M5S Virginia Villani, coordinatrice provinciale del Movimento. Va sottolineato che la mancata trasparenza sulle spese elettorali è un paradosso per un movimento che denunciava comportamenti simili in passato da parte della “casta” di politici. Gli attivisti di Scafati, San Marzano sul Sarno e Nocera Inferiore sono ancora in attesa di diventare gruppi territoriali, nonostante ci siano i numeri ancora c’è un blocco che non si comprende a cosa sia riferibile. A questo si aggiunge la mancata presentazione di una lista alle prossime elezioni provinciali, con gli esponenti eletti per il Movimento senza una linea politica comune.
Sembra quasi che ci sia una volontà a non voler far decollare alcuni gruppi territoriali o nuovi protagonisti della politica per M5S, che in questi mesi è stato latitante, non pervenuto in molte realtà. Malumori anche nei confronti del responsabile regionale Salvatore Micillo: da lui si attendevano interventi nel Salernitano per dare una spinta a fare e a favorire la formazione di gruppi locali. Perché non lo ha fatto? Non sapeva nulla dell’andamento asfittico di M5S di Salerno. Intanto, molti si avvicinano ai gruppi di Di Battista, ritenendo ormai M5S impaludato.