Stamattina nuova spedizione per recuperare gli effetti personali. Foto del sopralluogo e dell’alveo dove è stata trovata la salma

È caduta in un dirupo per 80 metri finendo addirittura nei pressi dell’alveo a secco di un torrente, Elia Caroccia, 32enne di Nocera Inferiore, morta ieri mattina su un sentiero a Roccamandolfi, in provincia di Isernia.

La ragazza era è finita praticamente in un punto quasi inaccessibile, dopo essere caduta da notevole altezza, incastrata tra le rocce nell’alveo del corso d’acqua, in questo momento a secco, che ha reso difficoltoso e di molto, il recupero della salma tanto che sono occorse oltre sei ore di intervento del Corpo nazionale alpino e speleologico e dei vigili del fuoco.

LE IPOTESI SULLA CADUTA
Il gruppo di quattro amici, intorno alle 13.30, aveva imboccato la parte finale di un sentiero dopo il ponte tibetano. Stavano rientrando dopo l’escursione nel comune molisano a confine con la provincia di Caserta. I due fidanzati, Elia Caroccia e il suo Pasquale, si erano leggermente distaccati, pochi metri, dagli altri due amici, e la ragazza sarebbe scivolata in una zona così impervia che è stato necessario tagliare rami e piante per poterla recuperare.

Il procuratore di Isernia sta valutando testimonianze del fidanzato Pasquale e dei loro due amici, oltre i risultati di un sopralluogo effettuato dai carabinieri.

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In queste ore circolano voci che la ragazza si fosse fermata per una fotografia o un selfie, ma questo spiegherebbe solo il distacco dagli amici, ma non la caduta che sarebbe dovuta a una scivolata sul brecciolino. Domani in mattinata sarà dato incarico ad un medico legale di eseguire l’esame esterno del cadavere. Il sanitario valuterà occorre eseguire l’autopsia, non dopo aver dato notizia ai familiari.

Al momento sembra che il selfie o la fotografia abbia causato solo l’allontanamento dal gruppo e la procura non è ancora certa se abbia causato o meno la caduta.