La decisione dei 18 consiglieri comunali di Nocera Inferiore contro quella di cinque potrebbe non aver “chiuso la partita”
Sulla vicenda Villa dei Fiori continuano mistificazioni e dichiarazioni sballate. Prima di tutto su cosa ha sentenziato il Consiglio di Stato, che è stato chiarissimo!!! sul caso: «Ne discende che le note comunali impugnate, recanti la richiesta di integrazione documentale, sono illegittime e vanno annullate sia per avere determinato un arresto procedimentale sia perché rappresentano il presupposto della valutazione di insussistenza dell’interesse pubblico del progetto espressa dal Consiglio comunale con delibera n. 1 del 04.02.2022 che deve parimenti essere annullata in quanto fondata su di un presupposto illegittimo e cioè su di una pretesa carenza documentale che non poteva determinare la contestata regressione procedimentale – se non, come si è visto, nelle forme dell’autotutela – ma anche per difetto di motivazione, in relazione alla omessa considerazione delle valutazioni che avevano indotto la Giunta, in sede di valutazione preliminare, a ritenere l’intervento di interesse pubblico (delibera di G.C. n. 184/2017)».
Insomma, gli uffici comunali non potevano chiedere quei documenti alla Casa di Cura Angrisani e va annullata anche la decisione del consiglio comunale dello scorso anno in quanto si è espresso in base a quella impropria richiesta.
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COSA DISPONE IL CONSIGLIO DI STATO
«Alla luce delle motivazioni che precedono, l’appello deve pertanto essere accolto con conseguente riforma della sentenza appellata ed annullamento degli atti impugnati in primo grado. Ne discende che il Consiglio comunale dovrà nuovamente esprimersi circa la conformità del progetto a finalità di interesse pubblico sulla base delle risultanze della conferenza di servizi definita con determina dirigenziale del 12.12.2017 prot. n. 57026, nel termine di 45 giorni dalla comunicazione della presente sentenza o dalla sua notifica se anteriore, nel rispetto dei criteri direttivi indicati in motivazione».
Dove è scritto che doveva essere obbligatoriamente concesso il parere favorevole al progetto presentato da Villa dei Fiori? Il Consiglio di stato ha disposto la convocazione del consiglio comunale per esprimersi sull’esistenza del pubblico interesse del progetto così come proposto, dalle premesse (faccio questa opera perché è necessaria per…) in poi. Ha risposto solo questo.
LE ARMI IN CAMPO AVVERSO
Secondo la minoranza consiliare la documentazione per l’istruttoria della delibera fornita ai consiglieri comunali a seguito della convocazione dell’assemblea del 9 agosto sarebbe incompleta, poiché mancante degli elementi necessari per la valutazione dell’interesse pubblico dell’opera edilizia richiesta da Villa dei Fiori. Il Consiglio di Stato, infatti, ha statuito che il consiglio comunale dovesse «nuovamente esprimersi circa la conformità del progetto a finalità di interesse pubblico» e, agli atti, mancava proprio il progetto da valutare presentato nel 2015.
Inoltre, agli atti del consiglio comunale mancava anche l’accordo di riconversione tra Villa dei Fiori e la Regione dei posti letto accreditati per prestazioni in eccesso rispetto al fabbisogno, soltanto citato tra virgolette in una nota del 2 agosto della Regione al Comune. Qui c’è chi potrebbe coltivare l’idea di un ricorso al Tar contro la delibera del 9 agosto, perché non sarebbe stato possibile verificare l’incompatibilità di tale accordo, che prevede solo «modifiche di piccola entità» interne alla struttura già esistente della casa di cura Angrisani a Poggio San Pantaleone, e la richiesta di permesso a costruire per l’ampliamento presentata nel 2015.
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L’opposizione ha sottolineato pure la mancanza di una compiuta valutazione del fabbisogno della struttura sanitaria privata, alla luce di delibere regionali successive alla 164 del 2022, che ha ridotto il numero dei posti letto per i disabili gravi.
L’EVENTUALE NUOVO RICORSO AL TAR
Gli elementi sottolineati dalla minoranza potrebbero essere alla base di un eventuale nuovo ricorso al Tar da parte della Casa di Cira Angrisani, tanto che avrebbero indotto anche qualche consigliere comunale a non partecipare alla seduta consiliare, per evitare di contribuire alla formazione di una delibera amministrativa comunque invalida per violazione di legge, risultando carente l’istruttoria su punti decisivi della valutazione di competenza dell’assise comunale.
Il Tar, però, potrebbe ritenere che sia sufficiente la valutazione dell’interesse pubblico basata sulla differenza tra la premessa al progetto 2015 (devo adeguare Villa dei Fiori ai nuovi standard regionali visto il numero dei pazienti) e la situazione attuale, seppur chiarita con documento allegato per stralcio, che vede la diminuzione del numero delle persone assistite e quindi dello stesso motivo per cui si chiedevano di eseguire quei lavori ingenti e impattanti sull’ambiente proposti dalla casa di cura Angrisani.