La gara di affidamento del servizio di igiene pubblica è scaduta nel 2019 e da allora si va avanti con proroghe tecniche
Dal 2019 nessuna gara per affidare il servizio di igiene urbana. Riflettori puntati sul Comune di Roccapiemonte che da anni proroga alla stessa ditta la gestione del servizio di raccolta e di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, per la cifra di circa un milione e 800 mila euro annui, grazie alle proroghe tecniche.
L’Ente, nonostante i solleciti, non sarebbe riuscito, in tutti questi anni, a bandire una regolare gara pubblica per l’affidamento del servizio. Eppure l’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, ha chiarito il carattere di temporaneità della proroga tecnica, affermando che l’utilizzo reiterato della proroga tecnica si traduce in una fattispecie di affidamento senza gara, che comporta, di fatti, la violazione dei principi di libera concorrenza e di parità di trattamento.
LA STORIA
L’ultima gara espletata dal Comune di Roccapiemonte, risale al 2018. Il contratto con l’attuale gestore del servizio, il Consorzio Stabile Campano, fu stipulato il 5 novembre 2018 con scadenza fissata al 4 novembre 2019. Da allora Il Comune non è stato più in grado di bandire una regolare gara d’appalto ed i vari dirigenti che si sono avvicendati alla guida dell’ufficio tecnico comunale hanno autorizzato solo proroghe alla ditta, nelle more dell’indizione della famigerata gara.
La prima proroga, con determinazione dirigenziale dell’area tecnica n. 250 del 4 novembre 2019, fu concessa fino al 4 maggio 2020. Da allora, di anno in anno, l’azienda beneventana, vista la mancata indizione della gara, sulla scorta di altre tre proroghe, continua ancora oggi ad assicurare il servizio in paese. La singolare vicenda sarebbe oggetto anche di approfondimento in diverse sedi.
IL PROBLEMI COSTI
La problematica è arrivata anche nell’ultima seduta di consiglio comunale di Roccapiemonte, chiamato a prendere atto delle note del nuovo dirigente dell’area tecnica, l’architetto Davide Di Mattia, che, accortosi delle gravi lacune e incongruenze contenute nel piano industriale dei rifiuti, ha chiesto atto di indirizzo alle assise cittadine affinché potesse procedere ad incaricare un tecnico esterno, vista l’assenza di dipendenti con tali competenze, per redigere il nuovo piano, condizione propedeutica e fondamentale per poter indire la nuova gara.
Secondo il nuovo dirigente, inoltre, molte voci del vecchio piano non sarebbero coerenti, a partire dal costo del personale, dei mezzi utilizzati ma anche del costo di gestione delle piattaforme per il trattamento dei rifiuti differenziati che risulterebbe fortemente sovrastimato rispetto all’attuale situazione di mercato. Se ciò dovesse essere vero, vorrà dire che i cittadini di Roccapiemonte, in questi anni, hanno pagato più del dovuto.