La squadra di Sousa da spettacolo, è record di risultati utili consecutivi in A
Giornata di primavera all’Arechi di Salerno, ma la temperatura sfiora le fiamme dell’inferno nella bolgia dei 23mila cuori granata pronti ad incitare i propri beniamini in una partita dalla posta in palio pesantissima. La Salernitana, reduce da sette risultati utili consecutivi, affronta il Sassuolo, terza forza del campionato per punti conquistati nel girone di ritorno.
Niente paura per gli uomini di Sousa, il concetto ormai è nella testa e nelle gambe dei calciatori. Parte subito forte la Salernitana che dopo soli 9 minuti è in vantaggio con un goal confezionato interamente dalla difesa. Calcio d’angolo teso in area, Gyomber fa sponda di testa e Pirola in tuffo batte il portiere Consigli ed è 1 a 0. Passano soli 10 minuti e la Salernitana si ripete. Questa volta è il giovane Botheim a fare sponda in area sulla quale il bomber Dia non si lascia pregare ed è 2 a 0.
Primo tempo da cineteca per i Granata, i tifosi estasiati aspettano il secondo sperando di non rivivere il solito calo visto nelle ultime partite. Questa volta, però, la Salernitana sorprende anche gli addetti ai lavori. Venti minuti ed è 3 a 0. Questa volta è Dia a fare assist all’accorrente Coulibaly che di piatto insacca l’incolpevole Consigli.
La partita si conclude così, Salernitana 3 e Sassuolo non pervenuto. Solo due timidi tentativi della squadra Emiliana su cui il portiere Granata Ochoa dà risalto spettacolarizzando due interventi che sarebbero stati decisamente più semplici. Salernitana praticamente perfetta con azioni da manuale del calcio ed una convinzione da squadra navigata. Definitiva consacrazione quindi per questa squadra che si porta a otto risultati utili consecutivi in Serie A, record assoluto per la Salernitana e soprattutto vittoria pesantissima rispetto alle inseguitrici e alla luce di un calendario da brividi che porterà la truppa di Sousa ad affrontare Napoli, Fiorentina, Atalanta e Roma nelle prossime 5 giornate.
Il plauso maggiore va al tecnico portoghese Paulo Sousa. Un uomo che ha abbracciato la causa granata quando era in palese difficoltà non limitandosi solo a condurre la barca in porto ma imponendo le proprie idee assumendosi sempre tutti i rischi a testa alta. Basti pensare allo schieramento dal primo minuto di Lovato che non aveva certo dato sicurezze certe nelle ultime uscite e l’inserimento dal primo minuto di Botheim. Due giovani che non giocavano da titolare da tempo immemore e lo hanno fatto e bene nella partita forse più importante della stagione.
Chapeau quindi a Paulo Sousa, Chapeau a questo ragazzi che hanno dato tutto e sono un patrimonio del prossimo futuro e Chapeau ai tifosi granata, encomiabili e irriducibili fino all’ultimo secondo, desiderosi di togliersi sassolini dalle scarpe e bocconi amari ingeriti negli anni.
Gli “olè” bacchettati da Sousa non sono una mancanza di umiltà, una nota stonata se vogliamo di questo allenatore, ma un grido di rivalsa di una città intera che ha dovuto spesso abbassare la testa e che finalmente è orgogliosa di farsi sentire. Alla salvezza mancano 3/4 punti, il calendario è dei peggiori ma se la Salernitana gioca come ha fatto con il Sassuolo, non ci saranno molte squadre in grado di fare bottino pieno. Avanti tutta, l’obiettivo è vicino.