Un sogno che potrebbe diventare realtà
Il gruppo archeologico Nuceria ha lanciato, in questi giorni, attraverso la propria pagina ufficiale, la proposta di riportare alla luce l’antico anfiteatro di Nuceria Alfaterna. Si tratta del gigante sepolto scoperto dai fratelli Fresa, Matteo ed Alfonso, che ne diedero notizia a metà del 900. In verità il sito fu scoperto da don Matteo Fresa già nel 1926, quando era studente di Teologia a Santa Maria degli Angeli.
L’annuncio ufficiale della scoperta sulle colonne del Corriere della Sera nel 1958, in un articolo ad opera del professor Maiuri, dal titolo “Un prete e suo fratello astronomo scoprono l’anfiteatro di Nocera”. Un complesso maestoso, in località Grotte a Nocera Superiore, che potrebbe essere più esteso di quello che si pensa, come recentemente affermato dall’archeologo Teobaldo Fortunato. Forse l’anfiteatro romano potrebbe raggiungere anche il vicino parco di Villa Maria situato a Nocera Inferiore. In effetti, la città di Nuceria Alfaterna, corrisponde alle due odierne Nocera Superiore e Nocera Inferiore e trovare resti della città di epoca romana non è cosa rara.
In questi anni, il gruppo Riscopriamo Nuceria di Carmine Montalbano, si è occupato dell’anfiteatro più volte presentando alcuni accessi da abitazioni private. A visitare il complesso negli anni davvero in pochi, tra questi oltre i fratelli Fresa, Amedeo Maiuri e Werner Johannosky. L’anfiteatro dovrebbe essere lungo 125 metri e largo 102 metri, ma si è ancora in attesa di un dato preciso, anche perché si pensa possa essere grande almeno quanto quello di Pompei o di Pozzuoli, oppure, addirittura con dimensioni simili all’anfiteatro di Santa Maria Capua Vetere, il più grande della Campania.
Il gruppo archeologico Nuceria ha promosso l’idea facendo un raffronto con l’anfiteatro di Lecce, riportato alla luce nei primi anni del Novecento per circa un terzo. Sono tanti gli esempi simili, come a Catania, Alife in provincia di Caserta o Fondi in provincia di Latina. Un sogno riportare alla luce l’anfiteatro di Nuceria? Sognare non costa, ma provarci è ancor più bello.
Giuseppe Colamonaco