In manette è finito Luciano Passariello (ex Fdi, poi Forza Italia), eseguiti nove misure cautelari tra dipendenti e imprenditore. I nomi
Indagine della guardia di finanza e della procura di Napoli su appalti della Sma, società in house della Regione Campania, e del Comune di Napoli: nove misure cautelari eseguite questa mattina.
LE INDAGINI
I nove sono ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità, turbata libertà degli incanti e del procedimento di scelta del contraente in pubblici appalti, finanziamento illecito dei partiti.
Gli episodi corruttivi si sarebbero verificati per pilotare appalti sia presso la Sma Campania, società in house della Regione Campania, che presso il Comune di Napoli. Inoltre, nel corso delle indagini, sarebbe altresì emersa un’ipotesi di illecita corresponsione di somme di denaro per la campagna elettorale di un Consigliere Regionale, candidato alle elezioni politiche del 2018 per il rinnovo dei membri della Camera dei Deputati.
ARRESTI, SEQUESTRI E ALTRE MISURE CAUTELARI
Disposta la custodia cautelare in carcere per tre persone, due ai domiciliari, uno all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e un altro a quello di dimora. Disposto il divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale a carico di due indagati e sequestro preventivo, anche per equivalente, circa 700.000 euro.
A finire in manette c’è Luciano Passariello, già consigliere regionale di Fratelli d’Italia, poi passato a Forza Italia, candidato ma non eletto alle Politiche 2018. È accusato di aver ricevuto, tra il dicembre 2017 e il febbraio 2018, oltre 20mila euro in contanti e “in nero” da diversi amministratori e rappresentanti di società attive nel settore ambientale a sostegno della sua candidatura alla Camera nel 2018 nel collegio uninominale di Napoli-Ponticelli.
I due destinatari della stessa misura cautelare sono Alessandro Soria, responsabile area manutenzione del territorio della Sma Campania e Cosimo Silvestro, responsabile relazioni esterne ed industriali della stessa società.
Secondo i pubblici ministeri Henry John Woodcock e Ivana Fulco, Passariello, “abusando della sua posizione” di consigliere regionale e presidente della Commissione regionale di inchiesta sulle società partecipate, ha “sponsorizzato e di fatto determinato la nomina di Lorenzo Di Domenico (anche lui indagato), prima come amministratore unico e poi come consigliere delegato della Sma”.
L’ex consigliere regionale avrebbe poi spinto lo stesso di Domenico “a dare o promettere, anche per il tramite di Agostino Chiatto”, dipendente della Sma già distaccato presso la segreteria particolare di Passariello, “a lui stesso o a terzi” l’aggiudicazione di diverse gare d’appalto, tra cui quella per la manutenzione dei veicoli della Sma, affidata a un’autofficina segnalata dallo stesso consigliere. Ai domiciliari lo stesso Agostino Chiatto, e Antonio Tuccillo, amministratore e gestore d’una delle aziende coinvolte nell’inchiesta.
In totale una trentina di indagati.
![loading ads](https://www.rtalive.it/wp-content/plugins/slider-wd2/images/ajax_loader.png)