Aggrediti i calciatori della Nocerina da tifosi della Cavese: colpito mister Erra

L’aggressione in un casuale incontro in un autogrill in Puglia. La società metelliana condanna le violenze

Una sosta all’area di servizio Ofanto Nord nei pressi di Cerignola, in provincia di Foggia, e si trovano il pullman della squadra della Nocerina e tre bus di sostenitori della Cavese ed scontro e minacce. Questo pomeriggio, la squadra rossonera stava tornando a casa dopo la sconfitta a Brindisi, quando nella stessa area di servizio sono arrivati 150 tifosi cavesi di rientro da Fasano.

Pochi secondi ed è scattata l’aggressione. Prima gli insulti dei supporter metelliani contro i calciatori della Nocerina, riconosciuti dalla divisa sociale. Poi è arrivata l’aggressione fisica a carico dell’allenatore Alessandro Erra, che ha ricevuto un pugno in faccia. Nessuna conseguenza grave per il mister rossonero. I calciatori non hanno risposto alle violenze e hanno lasciato, con grande senso di responsabilità, l’autogrill facendo sosta più avanti, nei pressi di Mirabella Eclano da dove è iniziata la scorta dalle forze dell’ordine fino a Nocera Inferiore.

L’aggressione non è stata provocata da nessun atteggiamento della squadra molossa che, tra l’altro, non aveva nemmeno tifosi a seguito, visto che l’incontro con il Brindisi si è svolto a porte chiuse. Indagini in corso da parte delle forze di polizia per identificare gli aggressori. Acquisite anche le registrazioni del sistema di videosorveglianza dell’autogrill.

LA CONDANNA DELL’AGGRESSIONE DA PARTE DELLA CAVESE 1919
La società metelliana ha subito condannato l’episodio: «La Cavese 1919 condanna con fermezza l’episodio di violenza ed anti-sportività perpetrato da facinorosi ai danni di alcuni tesserati dell’ASD Nocerina Calcio 1910 sulla strada di ritorno dalla trasferta di Fasano.

La civiltà, l’educazione ed il rispetto verso il prossimo sono princípi non negoziabili di questo Club: si invitano, quindi, tutti i tifosi ad isolare questi personaggi che non amano realmente la Nostra squadra e non fanno altro che screditare la città, il pubblico e la storia di Cava de’ Tirreni vanificando, inoltre, tutti gli enormi sforzi che la Società sta ponendo in essere per riportare la Cavese dove le compete».

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