Sisma Turchia/Siria, ora il pericolo sono anche il gelo e le condizioni igieniche, oltre le scosse si succedono e rendono difficile i soccorsi
Ci sono decine e decine di migliaia di persone sotto le macerie per un terremoto che fino a questo momento conta 200 scosse di assestamento di cui ben 28 scosse oltre i quattro gradi della scala Richter con due di 7,9 e 7,5 gradi in 30 ore, con epicentro nela regione intorno a Gaziantep, al confine tra Turchia e Siria.
L’Oms stima oltre 20mila morti: alle ore otto di questa mattina accertati erano 4.890 le vittime, 3.381 morti il bilancio delle autorità turche e almeno 1.509 in Siria. Il numero dei feriti è nell’ordine del triplo. Le persone sotto le macerie sono migliaia. Più di 5.600 gli edifici crollati, secondo una prima stima. Danni e incendi ai gasdotti, forniture sospese. Un incendio al porto di Iskenderun in Turchia.
L’area era stata in parte devastata precedentemente da una epidemia del colore che aveva drasticamente diminuito il numero di abitanti e in parte, in Siria, pesantemente interessata dalla guerra civile. Decine di migliaia di persone che solo alla fame e al gelo nei campi profughi, dove il terremoto ha fatto poche vittime, ma rischia di uccidere per stenti, ancor di più di quelli ordinari. Gli aiuti stranieri stanno arrivando, anche se sono ancora pochi. Un team di vigili del fuoco italiani è atterrato ad Adana. Sono arrivati anche quelli russi, con tutto quello che comporta per la geopolitica.