D’Alessandro: “per l’Amn. De Maio il quartiere Arenula non deve avere panchine rosse”

Duro affondo del consigliere comunale di Nocera al Centro

Nelle settimane scorse, la fondatrice del Gruppo Facebook “Noi Mamme di Nocera Inferiore” ha chiesto all’Amministrazione comunale di poter verniciare di colore rosso a proprie spese una panchina di piazza De Santi, nel cuore del quartiere Arenula, in vista del 25 novembre, giornata internazionale (per decisione dell’Onu) contro la violenza sulle donne.

Sono stato sollecitato a sostenere l’iniziativa, come consigliere comunale di “Nocera al Centro” e, pur stando all’opposizione e non in maggioranza mi sono preoccupato, in maniera sempre propositiva, di sensibilizzare chi avrebbe dovuto decidere: il Sindaco, l’Assessore competente e la Presidente della Commissione consiliare ai servizi sociali. Mi è stato risposto che a Nocera una panchina rossa già c’è, nel centro cittadino, nella piazzetta del liceo “G.B. Vico”, accanto al Municipio e che altre panchine rosse non servono, perché altrimenti ce ne sarebbero troppe in giro.

Sono davvero dispiaciuto che la nuova Amministrazione comunale abbia perso un’occasione importante per mostrare di considerare i cittadini di tutti i quartieri di Nocera sullo stesso piano. Durante l’Amministrazione precedente, d’altra parte, panchine rosse erano già state collocate nel quartiere di Piedimonte, a Cicalesi e oggi al tribunale. Tra l’altro a Cicalesi una volta tolte le panchine esistenti nella piazzetta per la loro sostituzione – tra cui la panchina rossa – ancora si attende, dopo mesi, che gli uffici le ricollochino, nonostante abbia provveduto a sollecitarli più volte: forse si aspetta che siano determinate persone a decidere di ricollocarle e, senza il loro benestare, nella piazzetta di Cicalesi si può rimanere senza panchine, né “normali” né rossa.

Quella a piazza De Santi sarebbe stata un’occasione per dimostrare di comprendere qual è il vero problema cui una panchina rossa vuole dare risposta. La violenza sulle donne è anzitutto una questione culturale, che si affronta in famiglia, nella società e nella scuola e solo dopo nelle aule di tribunale. Il Comune dovrebbe avere panchine rosse disseminate ovunque. Forse tutte rosse, se fosse possibile. Perché una panchina rossa è un simbolo che serve per fermarsi a riflettere e non dimenticare, per dire NO alla violenza sulle donne.

Oltre a esprimere una denuncia del femminicidio, la panchina rossa punta a stimolare un confronto e una riflessione sulla violenza e sui cambiamenti culturali necessari per sconfiggerla, inducendo i cittadini a fermarsi, a non dimenticare e a mantenere l’allerta.

A tutto questo l’Amministrazione comunale si è mostrata indifferente. Ma noi di “Nocera al Centro” non possiamo esserlo. Nel nostro programma, costruito dal basso e non dalle segreterie di partito, ci siamo basati sulla valorizzazione della cittadinanza attiva, della sussidiarietà orizzontale, della pari considerazione di tutti i cittadini dei vari quartieri.

Che nel centro cittadino ci sia una panchina rossa “ufficiale” non può significare che non ce ne sia almeno una in ogni quartiere. Perché ovunque, in città, bisogna riflettere sulla violenza contro le donne e avere un simbolo che faccia riflettere. Tutti i cittadini dei vari quartieri di Nocera Inferiore hanno gli stessi diritti e le donne devono essere rispettate ovunque allo stesso modo, anche con una panchina rossa.

Non si tratta di una semplice panchina, insomma. È una questione ben più seria e, purtroppo, non compresa da questa Amministrazione comunale. Speriamo che rinsavisca. Tenteremo di affermare i principi del nostro programma elettorale pur stando all’opposizione.

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