Il risultato è bugiardo: il portiere granata Sepe evita una debacle
Ennesimo esame di maturità fallito dalla Salernitana che cade 2 a 1 allo stadio “Artemio Franchi” contro una Fiorentina in netta crescita. Il risultato non deve ingannare, la squadra granata ha offerto una prestazione opaca e al di sotto delle aspettative a cui aveva abituato i propri tifosi quantomeno al cospetto della “grandi”. È stato grazie al portiere salernitano Sepe che si è evitato un passivo maggiore.
La partita ha mostrato fin da subito quale sarà il copione a cui si assisterà. La Fiorentina ha fatto la partita, la Salernitana ha cercato di contenere, ma ha difeso troppo bassa e male.
I Viola hanno impiegato 15 minuti per passare in vantaggio con Bonaventura che si è inserito in area troppo agevolmente e ha batte l’incolpevole Sepe: 1 a 0. L’azione del goal è viziata da un errore dell’evanescente Vhilena che ha perso palla sulla fascia, ma ancora più grave è stato vederlo (e non sarà l’unica volta) seguire l’avversario passeggiando in maniera irritante senza grinta e mordente quando avrebbe dovuto correre per rimediare all’errore.
La partita è stata a senso unico, ma iSepe si è fatto trovare attento in più occasioni.
Il secondo tempo è iniziato allo stesso modo e c’è stata subito un’azione pericolosa per i Viola, ma dopo pochi minuti un fulmine a ciel sereno ha scosso la squadra di casa. Una combinazione da play station tra Piatek e Dia ha portato il calciatore senegalese a tu per tu con Terracciano e con la solita freddezza ha insaccato il pallone dell’1 a 1. Un pareggio sicuramente dovuto a un calo di tensione della Viola unita alla bravura degli attaccanti granata.
E’ durato poco lo sbandamento fiorentino perché i toscani hanno ricominciato a macinare gioco e azioni da goal, riuscendo a tornare in vantaggio con un invenzione di Saponara che sul filo del fuorigioco serve Jovic che batte da due passi Sepe per il 2 a 1. Goal annullato in un primo momento per presunto fuorigioco ma poi convalidato dal Var. L’analisi della partita riesce nuovamente difficile. Non è dato di sapere perché alcuni giocatori (vedi Vhilena) continuino ad essere schierati pur non fornendo garanzie e come mai altri vengano lasciati in panchina (vedi Radovanivic) preferendone altri inesperti o fuori ruolo.
A favore dell’allenatore Granata Davide Nicola ci sono ancora molti alibi. Purtroppo i giocatori cardine come Fazio che era squalificati e Bohinen ancora a mezzo servizio, fanno si che la squadra non riesca ad esprimere il suo vero potenziale ma la sensazione che si ha dal campo è che la squadra granata dipenda troppo dalle giocate del singolo.
Prossima gara a Monza per chiudere questa prima parte di campionato e poi ci sarà il mondiale per alcuni e le vacanze per molti calciatori. Pur perdendo a Monza, la Salernitana arriverebbe alla sosta con un buon margine sulla zona retrocessione difficilmente ipotizzabile all’inizio. Quindi nessun dramma, ma si spera che alla ripresa della contesa e con tutti i calciatori a pieno regime, queste sensazioni di squadra non squadra possano definitivamente svanire. Se così non fosse, allora la spada di Damocle ricadrebbe inesorabilmente su Davide Nicola e cambiare in corsa a quel punto sarebbe molto pericoloso. L’ambiente granata spera di sbagliarsi e si gode l’ottima posizione in classifica. La dirigenza invece deve essere vigile perché incappare in un filotto negativo è sempre dietro l’angolo e questo per qualsiasi squadra, ma se al timone, il capitano non avrà l’esperienza giusta, difficile che si porti la nave in porto. A buon intenditor poche parole si suol dire, oppure non dire gatto se non ce l’hai nel sacco. In sintesi, la Salernitana gode di un ottima classifica al momento ma non è salva quindi mai lasciare nulla al caso.
Fabio Falcone