Altri atenei potrebbero seguire la stessa strada
L’Università la “Sapienza” di Roma accende i riflettori su New York e avvia il percorso di reclutamento puntando su una strategia molto chiara: tasse annuali basse, una vasta offerta di corsi di laurea in doppia lingua, alta qualità formativa testimoniata dai tanti premi Nobel che hanno studiato in quello che è l’Ateneo più grande d’Europa.
Una sfida, quella che l’Ufficio internazionale dell’Università fondata nel 1303 ha lanciato in questi giorni, è pronta ad affrontare cercando di superare quello che forse rappresenta l’ostacolo maggiore: essere un Ateneo pubblico. L’idea fa storcere il naso agli statunitensi che spendono fior fior di dollari per iscriversi alle più prestigiose Università private capaci di garantire un lavoro ben pagato.
La presentazione della strategia per lo sbarco nella Grande mela si è avuta nei giorni scorsi presso l’Istituto italiano di cultura, in collaborazione con i Comites NY, dinanzi a un pubblico attento e incuriosito.
Chi deciderà di iscriversi alla “Sapienza” volerà nella città del Colosseo investendo solo mille euro annui in tasse. “Una cifra irrisoria che non deve essere mal interpretata – spiega Marco Pietrangeli dell’International Office dell’Ateneo presente nella metropoli insieme alla collega Daniela Astolfi per affrontare la sfida reclutamento -.
La qualità formativa è nota a tutti e i premi Nobel targati Sapienza testimoniano la fama accademica. C’è un forte investimento sulla cultura e apertura all’internazionalizzazione. Abbiamo oltre cento corsi in italiano e cinquanta in inglese. Il nostro forte è sicuramente la parte umanistica, ma offriamo anche importanti corsi di medicina, ingegneria, e tanto altro. All’appello manca forse solo agraria.
A questo si aggiunga la storia romana che fa da cornice all’investimento che proponiamo. Vivere e studiare a Roma rappresenta una esperienza straordinaria. Stiamo anche già organizzando incontri nelle scuole di New York per parlare direttamente con gli studenti e rispondere alle loro domande”.
A corollario della strategia, immancabile un video emozionale lanciato sui social proprio per raggiungere quella fetta di pubblico giovane e in procinto di iscrizione all’Università. Una sfida non facile che muove ogni singolo passo sulla consapevolezza di una qualità che porta nomi ben precisi: Guglielmo Marconi ed Enrico Fermi, tra gli undici premi Nobel; ultimo, in ordine di tempo, esattamente un anno fa, Giorgio Parisi (Nobel per la Fisica).
Non mancano illustri docenti come, tra i tantissimi, Niccolò Copernico, Luigi Pirandello, Giovanni Gentile, Giuseppe Ungaretti, Aldo Moro.
Da New York, Rosa Coppola