Giovanni D’Alessandro, neo consigliere comunale, non le manda a dire. Analisi del docente universitario sulla performance del Partito democratico nocerino, la vittoria di De Maio, e la visita di oggi pomeriggio di De Luca jr e Luciano
Il Pd di Nocera Inferiore è il primo partito della città dopo le recenti amministrative e conferma la leadership di 5 anni fa. In questo lasso di tempo, però, qualcosa è cambiato.
A sottolinearlo (in una considerazione semi-seria) il neo consigliere comunale di Nocera al centro, Giovanni D’Alessandro: “Nelle elezioni del 11 giugno 2017 il Pd a Nocera prese 4280 voti di lista, contribuendo alla riconferma del sindaco Torquato. Alle ultime elezioni, dopo 5 anni, lo stesso partito ne ha ricevuti 3693 (-587). Non solo. A quest’ultimo risultato il Pd nocerino è arrivato grazie alle 1306 preferenze di un unico candidato, il più votato nelle ultime elezioni. Candidato che ha consentito al medesimo partito di far scattare un quarto consigliere, che sarebbe proprio quello più rappresentativo del Pd, addirittura salernitano a Nocera, ed ex vicesindaco. Inoltre, il sindaco De Maio ha vinto al primo turno per 864 voti”.
Quindi, la tenuta dei democrat e la vittoria di De Maio, evidenzia D’Alessandro, passa per un solo uomo: “Ricapitolando: ma cosa ne sarebbe stato del Pd di Nocera e dello stesso nuovo sindaco senza quelle 1306 preferenze? Sicuro che stiano così bene in salute? Forse dovrebbero “santificare” il loro mister-preferenze, anziché ricevere visite “onorevoli” che grandi voti non hanno portato?”.
Quella del professore D’Alessandro è una fredda analisi di un dato oggettivo e sotto gli occhi di tutti. In effetti, anche gli equilibri interni al Pd e sulla intera coalizione, in vista della formazione della giunta, potrebbero essere stravolti in previsione futura.
gc