Mandato via Walter Sabatini, il presidente Danilo Iervolino è il factotum
Come al solito nel calcio non si conosce la verità, o meglio, non si sa se sia veritiera. Walter Sabatini, un uomo di calcio che ha scoperto fior di talenti, cercato e voluto prepotentemente dal presidente Danilo Iervolino per tentare l’impresa di salvare la Salernitana, è stato scaricato dallo stesso presidente non avendo più in lui fiducia.
Attacchi ripetuti da entrambe le parti che stanno minando la serenità di un ambiente ancora in festa per l’ardua impresa della salvezza appena compiuta. Traspare un po’ di presunzione da parte del neo presidente granata Danilo Iervolino, un uomo che ha sicuramente costruito la sua fortuna grazie al suo intuito ed alla sua cultura trasversale, ma è comunque una persona che con il calcio c’entra poco o nulla, almeno finora.
Una decisione così affrettata – presa pare per alcune divergenze sulla gestione di un calciatore e relativa al suo procuratore, sembra comunque un azzardo, se non altro per la giovane esperienza del presidente della Salernitana in questo campo che già di per sé è ostico ai più navigati.
Resta comunque un dato di fatto: il presidente Danilo Iervolino non è un millantatore ma una persona facoltosa, con un ingente patrimonio al pari di top club italiani e questa al momento è l’unica cosa che fa ben sperare i supporter granata e mantiene sopiti gli animi di una tifoseria che difficilmente accetterebbe un altro disastro gestionale. La scelta del nuovo direttore sportivo pare verta su Riccardo Bigon, figlio d’arte e con una discreta esperienza data la “giovane età”, ma è anche colui che portò Edison Cavani al Napoli e chissà che sulla scelta non incida la volontà di portare all’ombra dell’Arechi un calciatore che sembra essere diventare un vero assillo per il presidente Iervolino.
Al giovane presidente granata va confermata la fiducia ma con riserva, doverosa, ma oculata. Solo il tempo dirà alla piazza granata se il pugno duro di Danilo Iervolino porti o meno i suoi frutti, certo è che sarà difficile per chiunque abbia una personalità spiccata lavorare a braccetto con il presidente, portatore, a voce per ora, di un’intenzione rivoluzionaria e alquanto pericolosa: cambiare le regole che governano il calcio moderno ormai da troppo tempo.
Un avventura degna di una persona alquanto ambiziosa, ma comunque un’impresa pericolosa, soprattutto per una matricola come la Salernitana che ancora deve imporsi nel massimo campionato italiano. La speranza è che non si riveli un’arma a doppio taglio, che possa danneggiare la Salernitana in un prossimo futuro, attirando le antipatie dei grandi club che sguazzano nel sistema a loro piacimento.
Fabio Falcone