Il 56enne Cinquegrana trovato dai carabinieri in Spagna, dopo nove anni di latitanza. Trattava i rifornimenti per i clan del Napoletano e del Salernitano
Era tranquillamente a L’Hospitalet de Llobregat, la seconda città della Catalogna, quando nelle scorse ore alla sua porta hanno bussato i carabinieri dl comando provinciale di Napoli, l’Unità Enfast e la polizia spagnola. E’ finita così, dopo nove anni, la latitanza del 56enne Vincenzo Cinquegrana di Marano di Napoli che, pur non essendo un camorrista, era un broker della cocaina.
Avrebbe trattato direttamente con i narcos colombiani per rifornire di droga le piazza di spaccio controllate dai Lo Russo di Miano, i De Tommaso di Forcella, noti per essere anche la famiglia dell’capo ultrà partenopeo “Genny ‘a carogna”, i Castaldo di Caivano, gli Gionta di Torre Annunziata, gli Aquino-Annunziata di Boscoreale e i Pecoraro-Renna di Eboli, Battipaglia e la Piana del Sele.
IL PORTO DI SALERNO
Cinquegrana avrebbe fatto arrivare la droga al porto di Salerno e da qui poi consegnata ai clan che ne avevano commissionato l’acquisto. Uno dei tanti intermediari che a livello internazionale fanno questo lavoro e che puntano proprio sullo scalo marittimo di Salerno per far entrare la droga in Italia per rifornire sia i clan camorristici che le cosche della ‘Ndrangheta anche per centinaia di chili di cocaina a viaggio.
L’ESTRADIZIONE
Cinquegrana è finito così in carcere in Spagna, in attesa di estradizione per l’Italia, dove dovrà scontare tre anni, un mese e nove giorni di reclusione per associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di stupefacenti.