La Salernitana è viva, ma quanta sfortuna. La rubrica AmmazzaCalcio di Fabio Falcone
Fa male, così fa male davvero! Da vittima sacrificale ad autentico spauracchio per 80 minuti, la Salernitana all’Olimpico spaventa la Roma di Mourinho. I granata passano in vantaggio con una magistrale punizione di Ivan Radovanovic e rischiano di raddoppiare e forse chiudere la partita con Gregoris Kastanos che spara centralmente da distanza ravvicinata ma il portiere giallorosso para senza problemi. Fino all’ottantesimo minuto una gran bella Salernitana, compatta e attenta, non la solita squadra vista all’opera fin ora.
Sembrava quasi come se qualcosa fosse scattato nella testa dei calciatori trasformandoli finalmente in una squadra “quadrata” e pericolosa ma si ripresenta la solita sfortuna che sembra dover compensare la fortuna avuta l’anno scorso che ha aiutato sensibilmente la Salernitana a vincere il campionato di Serie B. La squadra vista all’Olimpico non merita di retrocedere, le partite purtroppo solo sempre meno ma la Salernitana gode ancora di due jolly, due partite da recuperare che sanciranno finalmente la reale crescita dei Granata o decreteranno definitivamente la disfatta di una squadra che ci mette comunque l’anima.
Il rischio maggiore attualmente è il possibile contraccolpo psicologico, una sconfitta così immeritata, dopo aver quasi assaporato la vittoria a dieci minuti dalla fine fa davvero molto male. Qui Davide Nicola deve fare leva sulla sua forza caratteriale e trasferirla ai giocatori facendogli capire e soprattutto credere che se riuscissero a giocare così le prossime nove partite, forse il miracolo può davvero avvenire. Forse lo stesso allenatore granata poteva “coprirsi” un po’ di più sul finale, inserendo un centrocampista e lasciare il solo Milan Djuric per riuscire quantomeno a portare a casa un punto che potrebbe rivelarsi fondamentale a fine campionato.
Una caratteristica che sembra non appartenere all’allenatore granata: durante tutta la sua breve gestione non si è mai vista una Salernitana coprirsi a difesa di un vantaggio o comunque per non rischiare di esporsi e provare a colpire in contropiede. È vero che la miglior difesa è l’attacco, ma questo vale quando c’è parità di valori in campo, speriamo di non dover pagare oltremodo questa spregiudicatezza.
Un’altra costante purtroppo sono gli arbitraggi che la Salernitana è costretta a subire soprattutto su questo concitato finale di stagione, ogni episodio sembra volgere a sfavore dei Granata, anche quando un possibile ridire su Milan Djuric meriterebbe quantomeno di essere rivisto al Var, ma la classe arbitrale sembra rispecchiare la pochezza del campionato italiano volendo restare in buona fede e lascerebbe sospettare in una sudditanza psicologica che spinge gli arbitri a punire le squadre minori a favore di quelle più blasonate.
È bene specificare che la Salernitana non sta rischiando di retrocedere per gli errori arbitrali – la squadra granata purtroppo è in netto ritardo sulle concorrenti per la salvezza da inizio campionato -, ma di sicuro quattro o cinque punti in più dipendono dall’arbitraggio non all’altezza del compito e in questo momento del campionato hanno un peso specifico enorme.