Il presule aveva detto no alle processioni a Nocera, Sarno e Pagani in occasione delle festività pasquali ed è diventato oggetto di attacchi
L’Assemblea del clero e del vescovo della diocesi di Nocera Inferiore – Sarno sospende a data da destinarsi le processioni nell’Agro nocerino, molte le proteste civili, ma c’è chi affigge ignobili manifesti funebri in cui si legge che “monsignor Giuseppe Giudice pseudo vescovo di Nocera Inferiore – Sarno ha tragicamente con un decreto inutile ucciso e oltraggiato le nostre feste patronali”. “Ne danno la triste notizia – si legge ancora – le bande musicali, i fuochisti, gli ambulanti, i giostrai, le ditte delle luminarie e molti commercianti che ancora piangono un periodo buio per la crisi legata al Covid ed ora continuano a non lavorare per una scelta disonesta e ingiusta”. “Un grave lutto ha colpito il nostro agro, ma uniti vinceremo contro il vescovo”, la conclusione di chi li ha scritti e diffusi in varie zone del territorio. Sulla vicenda sono state avviate indagini da parte dei carabinieri del Reparto territoriale di Nocera Inferiore, guidato dal tenente colonnello Rosario Di Gangi.
LE INDAGINI
I militari dell’Arma stanno effettuando, tra l’altro, una ricognizione di quanti manifesti possano essere stati affissi nei diversi comuni. Molti i comuni hanno provveduto a coprire i manifesti funebri.
LE REAZIONI INDIGNATE AI MANIFESTI
Nessun commento, per il momento, arriva dalla diocesi di Nocera Inferiore – Sarno né da parte del vescovo. Ad esprimere solidarietà a monsignor Giudice i sindaci di Nocera Inferiore, Pagani, Roccapiemonte, San Valentino Torio, San Marzano Sul Sarno, Sarno e altri si stanno aggiungendo. A Nocera Superiore, il sindaco Giovanni Maria Cuofano ha ordinato la copertura dei Manifesti abusivi. Una ferma presa di posizione dei primi cittadini.
Reazioni importanti, visto che, ad esempio, il sindaco di Pagani aveva chiesto un incontro con il vescovo proprio per rappresentare il disagio dei fedeli per la decisione del presule nella comunità paganese. Ieri Lello De Prisco parlava in modo aperto, ma civile, di non condividere la decisione di monsignor Giudice di dire no alla processione del venerdì santo e soprattutto della Madonna delle Galline. Anche a Sarno forte avversione per la decisione del vescovo che impediva anche la processioni dei Paputi con la richiesta di un confronto con il sindaco.
Questa mattina, il sindaco di Pagani, Lello De Prisco, in una nota pubblicata sui suoi social, ha sottolineato la propria “ferma condanna contro gli atti intimidatori e gli atteggiamenti aggressivi che si stanno perpetrando nei confronti del capo della Chiesa diocesana, Sua Eccellenza, mons. Giuseppe Giudice”. “I toni violenti assunti in seguito alla decisione dell’Assemblea del clero diocesano di non procedere con la ripartenza delle processioni fino a data da destinarsi – prosegue – non appartengono alle modalità delle disquisizioni civili, rispetto a cui si può manifestare consenso o dissenso, ma mai oltrepassare il limite della civiltà”.
“Mi riferisco in particolare – precisa – al manifesto funebre stampato e affisso per le strade dell’Agro in cui si esplicita che il vescovo Giudice avrebbe ‘tragicamente con un decreto inutile ucciso e oltraggiato le nostre feste padronali’, a firma di vari attori commerciali del panorama dei festeggiamenti”. Domani mattina, “presenterò al vescovo – anticipa – il mio rammarico personale per la grave vicenda. Questi atti non solo oltraggiano le autorità religiose nelle vesti istituzionali e personali, ma danneggiano gli stessi commercianti, cittadini e le istituzioni tutte”.
E il sindaco Canfora: “Esprimiamo profonda solidarietà e vicinanza al Vescovo per il vile attacco subito attraverso l’affissione di un manifesto funebre nei Comuni dell’Agro. Un atto intimidatorio gravissimo da condannare con fermezza. Questa non è civiltà, questa è barbarie. Non è tollerabile esprimere il proprio dissenso rispetto a una decisione assunta dall’Assemblea del Clero, usando un linguaggio intimidatorio e camorristico. A Sua Eccellenza, Mons. Giuseppe Giudice, la nostra ferma e piena solidarietà”.
Da Roccapiemonte a San Marzano Sul Sarno e da Nocera Inferiore a San Valentino Torio, analoghe manifestazioni di solidarietà al vescovo.