Roccapiemonte, banche in fuga

Chiusa un’altra filiale di un istituto di credito

Roccapiemonte, banche in fuga. Dopo l’ex Cassa di Risparmio poi Ubi ed oggi Intesa San Paolo, banca storica di Roccapiemonte, che lo scorso anno, dopo oltre 46 anni di presenza ha chiuso la sua filiale di piazza Zanardelli, anche la Bper ha comunicato l’intenzione di chiudere gli uffici di corso Mario Pagano, costringendo tutti i correntisti, circa 1500, a rivolgersi alla sede di Nocera Superiore.

Uno smacco per la piccola cittadina dell’Agro, che nel giro di un anno si ritroverà senza uno sportello bancario sul proprio territorio e con i cittadini costretti a spostarsi nei comuni limitrofi anche solo per un semplice prelievo di contante. La notizia della chiusura della filiale BPER che per giunta, dal 2001, svolge anche il servizio di tesoreria comunale per il Comune di Roccapiemonte, non solo ha lasciato tutti sorpresi ma ha innescato polemiche e malumori.

Alcuni cittadini, correntisti ed anche imprenditori locali,già si starebbero organizzando per la costituzione di un comitato che possa scongiurare la chiusura della banca. Almeno in apparenza non ci sarebbero motivazioni valide che giustificherebbero la soppressione della sede di Roccapiemonte della Banca Popolare dell’Emilia Romagna che ha raccolta considerevole e superiore alla massa impieghi, con un Miter complessivo di quasi 500.000, 00 €, un servizio bancomat , soprattutto il fine settimana, con fruizioni importanti, circa 950-1000 operazioni di prelievo, addirittura non sufficienti visto che alla domenica la cassa bancomat, caricata il venerdì, è quasi sempre vuota.

Numeri che dimostrano l’interesse dell’utenza rocchese verso la filiale della Bper e che non giustificano la volontà di chiudere il punto vendita. Anzi, dopo la chiusura dell’ex Ubi molti clienti erano migrati presso la Bper, proprio per continuare ad avere la propria banca sul proprio territorio di residenza. Si profilano dunque disagi soprattutto per gli anziani e per coloro che hanno difficoltà a spostarsi nei comuni limitrofi.

Sicuramente questa volta i rocchesi non resteranno in silenzio di fronte alla desertificazione bancaria in atto nel paese,dove rimarrebbero solo due piccoli uffici postali non a misura di cittadino sia sotto il profilo dell’ubicazione sia sotto quello dell’organizzazione, nessuno dei due, ad esempio, è aperto di pomeriggio. Intanto è stato lanciato un appello anche al primo cittadino Carmine Pagano affinché possa avviare un confronto istituzionale con i vertici della Banca e farli desistere dalla volontà di chiudere la filiale di Roccapiemonte.

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