Soldi in cambio di mancati ostacoli nel fallimenti. Nei guai volti noti di riferimento anche di professionisti e società importanti, ed altri ancora sono indagati, nell’ambito dell’operazione “Zuppone”
Un terremoto giudiziario questa mattina porta ai domiciliari due commercialisti e un avvocato di Nocera Inferiore. La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Salerno ha eseguito un’ordinanza cautelare di arresti domiciliari, con contestuale perquisizione locale, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale,
su richiesta della Procura di Nocera Inferiore, nei confronti di due commercialisti nocerini, Giovanni D’Antonio (ex presidente Ordine commercialisti di Nocera) e Giovanni Faggiano, nonché di un avvocato, Fabio Sorrento, in relazione a due tentate concussioni nell’ambito di procedure fallimentari in atto proprio presso il Tribunale nocerino.
Indagati anche altri professionisti di Salerno e di Nocera, tra i quali Vincenzo Bennet, commercialista di Mercato San Severino, noto per essere anche presidente di Salerno Pulita. Le procedure fallimentari riguardano una nota azienda conserviera fallita e acquisita da un’altra azienda del settore, e quello di una società di costruzioni navali.
L’INCHIESTA
L’indagine trae origine da una denuncia sporta, nel 2018, da un noto imprenditore conserviero che riferiva di aver ricevuto da una terza persona (che sarebbe Bennet) per conto della Curatela Fallimentare, la richiesta di una considerevole somma di denaro al fine di non ostacolare, attraverso la presentazione di ricorsi o ricorrendo ad altre condotte ostruzionistiche, la positiva conclusione di una procedura esecutiva parallela a quella in corso in ambito fallimentare.
Dopo questo prima ipotesi di indagine è arrivata una seconda denuncia presentata da altro imprenditore insolvente, il quale riferiva, in particolare, di un tentativo da parte del curatore, Giovanni Faggiano – che avrebbe agito in concorso con Giovanni D’Antonio e con l’avvocato Fabio Sorrento – di una richiesta di denaro ammontante, in un primo momento, a 30mila euro, poi lievitata fimo a 100mila euro (“pagare moneta, vedere cammello”), per mitigare in favore del predetto imprenditore il contenuto della relazione presentata dal citato curatore ai sensi dell’art.33 della Legge Fallimentare.
I fatti oggetto delle imputazioni, come evidenziato in più passaggi dell’ordinanza cautelare oggi eseguita, hanno poi trovato significativi riscontri probatori negli ulteriori accertamenti eseguiti dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Salerno, al comando del tenente colonnello Claudio Molinari, nel corso delle indagini dirette e coordinate dalla Procura della Repubblica, guidata dal procuratore Antonio Centore.
Sulla base della confermata ipotesi accusatoria originaria, sostenuta da una rilevante mole di elementi e dalle dichiarazioni rese dagli imprenditori, il G.I.P. ha ritenuto – con riferimento al delitto di tentata concussione – la sussistenza di un consistente quadro indiziario a carico del curatore fallimentare, Giovanni Faggiano, quale Pubblico Ufficiale, e dagli altri due soggetti con lui concorrenti, Giovanni D’Antonio e Fabio Sorrento, tutti raggiunti da gravi indizi di colpevolezza in un quadro di pressanti ed attuali esigenze cautelari, ritenute tali da giustificare l’adozione delle misure cautelari oggi eseguite, anche in considerazione della spregiudicatezza mostrata dai tre citati professionisti nell’asservire ai propri interessi il delicato compito rappresentato dallo svolgimento – da parte di uno di essi – delle funzioni di curatore fallimentare, attraverso la richiesta di dazioni di denaro accompagnata dall’esplicita prospettazione – in caso di diniego – di conseguenze gravemente pregiudizievoli.
Indagato, come si diceva, anche Bennet nei riguardi dei quali, tuttavia, il Gip non ha disposto alcuna misura cautelare, ritenendo la posizione priva dei gravi indizi. L’indagine testimonia il costante impegno profuso da questa Procura della Repubblica e dalla Guardia di Finanza a tutela non solo dei cittadini ma anche degli imprenditori già versanti in situazioni di grave difficoltà in ragione dell’attuale situazione economica, affinché gli stessi possano sempre riscontrare efficacia, efficienza e trasparenza nell’operato della Pubblica Amministrazione.