Il consigliere comunale puntualizza sulla vicenda, in particolare sulla possibilità da parte dei lavoratori di poter manifestare liberamente. La speranza è che in consiglio comunale si possa trovare la quadra. Non sono mancate alcune obiezioni al sindaco
Ilario Capaldo, consigliere comunale, si è espresso favorevolmente ad affrontare il caso Villa dei Fiori nelle assise cittadina. “Finalmente la vicenda Villa dei Fiori sarà discussa in consiglio comunale, grazie all’impegno di 6 consiglieri. Spero che ci si possa confrontare e trovare una soluzione definitiva”, ha dichiarato il consigliere comunale. Si tratta di una vicenda che, da sette anni, attende una soluzione. Non sono però mancate alcune obiezioni sulla questione: “Apprendo dalla stampa le parole del sindaco su Villa dei Fiori, mi ricadono le braccia. Siamo in una Repubblica democratica e la libertà di manifestare da parte degli operatori di Villa dei Fiori è legittima e sacrosanta, guai se non fosse così, le manifestazioni non sono mai ‘coreografiche’ come le ha definite il mio amico Torquato, ma sono sempre degne di rispetto, prima per un diritto sancito dalla Costituzione e poi per un fatto umano”. Capaldo, ha poi aggiunto: “Dietro ad ogni manifestante, c’è anche un padre o una mamma che ha figli a casa (io ho un bambino di 1 anno) ne immagino il dramma.
Sempre per usare le parole del mio amico sindaco ‘chiamando in causa esponenti politici che si avventurano in valutazioni che non appartengono alla loro competenza’ , su queste ultime parole mi verrebbe voglia di strappare la mia laurea in Scienze Politiche. Consiglio al mio sindaco una lettura veloce di un bello scritto di Ettore Bernabei ‘Il primato della politica’, non voglio né allungarmi né annoiare nessuno su ragionamenti quali il tecnicismo e la burocrazia e la conseguente perdita di sovranità, è troppo importante per il nostro territorio la questione Villa dei Fiori”. Il consigliere comunale, inoltre, ribadisce un concetto a lui caro sulle adunanze consiliari: “Ricordo al sindaco che il consiglio comunale è un organo democratico e sovrano e per quanto lui non lo ritiene indispensabile (basta vedere il numero di consigli comunali convocati in un anno) anche lui non può farne a meno di confrontarsi e rapportarsi. Spero che il mio amico sindaco su questa vicenda non ne faccia un fatto personale, non sarebbe suo stile, ma venga in consiglio comunale a discuterne con serenità, in modo serio e sobrio”. Al di là delle contrapposizioni politiche e delle questioni puramente tecniche, la vicenda Villa dei Fiori, approderà nell’aula consiliare, un passo avanti per i dipendenti della struttura che da mesi ne chiedevano la discussione.
gc