Palazzo Chigi pronto a stringere le misure per evitare il diffondere dei contagi visto i numeri di queste ore. Le novità per la scuola
L’appuntamento è giovedì 23 dicembre, quando il Governo valuterà se inasprire le misure anti Covid. Una decisione che arriva oggi, di fronte ai dati sulla variante Omicron che in Italia e nel resto del mondo sono in rialzo. L’Istituto superiore di sanità parla di una forte crescita con 84 casi di Sars Covid 2 con variante Omicron in Italia , l’Organizzazione mondiale della sanità lancia l’allerta sulla presenza in 89 Paesi della variante con contagi che raddoppiano nel giro di massimo tre giorni.
LE MISURE PROPOSTE
Obbligo di mascherina all’aperto e tamponi per accedere a grandi eventi o locali chiusi. Questi i punti su cui la cabina di regia dovrebbe decidere giovedì prossimo e valevoli da dopo Natale. In questa riunione si valuterà anche la risposta dei vaccini rispetto alla variante Omicron. Il ministro Speranza segnala che questa nuova variante “ci ricorda come questa sfida contro il Covid si possa vincere solo con un grande lavoro di condivisione internazionale”.
L’APPELLO DEI SINDACI PER LA SCUOLA
Intanto, i sindaci dell’Ali (Autonomie locali italiane) guidati da Matteo Ricci, lanciano un appello al Governo, firmato anche da Roberto Gualtieri, Beppe Sala, Dario Nardella e Gaetano Manfredi e molti altri primi cittadini, “di introdurre subito il green pass anche nelle scuole per salvare la didattica in presenza. C’è il rischio concreto, visto l’aumento dei contagi, che da gennaio tutte le scuole italiane vadano in Dad. Non possiamo permetterlo. È nostro dovere tutelare sia il diritto al lavoro che il diritto all’istruzione”.
Pronta la replica del sottosegretario Costa, che non chiude la porta: “Fra una settimana le scuole chiuderanno, ci saranno le vacanze e avremo tutto il tempo per valutare lo scenario e le misure eventualmente da mettere in campo”. E c’è spazio anche per un botta e risposta a distanza fra Matteo Salvini e il sindaco di Pesaro. “Discriminare i bambini, isolarli, chiuderli a casa non è un mio obiettivo, anche se non mi sembra che l’Anci abbia sostenuto questo progetto. Sono alcuni sindaci del Pd. Ne parleremo con l’anno nuovo. Allarmare adesso famiglie e bambini mi sembra fuori luogo”, dice il segretario della Lega.
A stretto giro, Ricci rintuzza: “Salvini e la Lega sempre gravemente ambigui sul vaccino. I sindaci vogliono garantire il diritto allo studio e la salute. Nessuna discriminazione”. Mentre la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, sbotta: “No al green pass per andare a scuola. La proposta lanciata dai sindaci Pd e della sinistra è discriminatoria, inaccettabile e irricevibile”. Fra gli altri leader di partito, Matteo Renzi di Italia viva è in pressing sul Governo. “Crescono i contagi: la variante Omicron è meno dannosa ma più contagiosa delle precedenti. L’unica soluzione – scrive nella sua enews – è il vaccino.
E per questo ho parlato ieri con Roberto Speranza. La mia proposta e semplice: la terza dose deve essere fatta cinque mesi dopo la prima dose e non dopo la seconda dose. E poi basta green pass a chi si fa il tampone: il green pass va dato solo ai guariti e ai vaccinati.