Formisano: “Approvare il Puc è un traguardo”. Monetizzazione: “È solo applicazione della legge”

La consigliera comunale di opposizione, Teresa Formisano, evidenzia la necessità di approvare il Piano urbanistico comunale

A Scafati mancherebbe, secondo l’esponente di minoranza, un progetto per la città, che solo con il Puc potrebbe attuarsi e che sarebbe un bel traguardo. La recente approvazione della monetizzazione degli standard urbanistici, sempre secondo Formisano, è solo l’applicazione di una legge.

“La delibera relativa alla monetizzazione degli standard urbanistici, tanto decantata da questa amministrazione, – scrive in una nota stampa Teresa Formisano – in realtà è l’applicazione di una legge ma anche la prova che non esiste una visione, un progetto di Città. Dimostra soprattutto che questa maggioranza non ha la volontà di ragionare di un argomento fondamentale di pianificazione del territorio come il piano urbanistico comunale. È attraverso il PUC che si definisce l’identità di una città, la crescita urbanistica per quanto concerne le opere pubbliche da realizzarsi e la crescita demografica di un territorio come quello scafatese usurpato negli anni passati, un territorio che deve essere assolutamente riqualificato attraverso regole certe. Un PUC esiste, ne abbiamo discusso in passato, addirittura venne approvato in Consiglio, fu poi bocciato in provincia semplicemente perché non era adeguato al PTCP una questione tecnica e dove la politica ha certamente inciso più di qualche errore commesso nella sua elaborazione. Basterebbe rivederlo e aggiornarlo, quello sì che sarebbe un bel traguardo!

“Approvare il PUC vuol dire rapportarsi con gli abitanti di questo paese, con chi oggi deve confrontarsi con il comune senza avere la certezza di regole definite perché di volta in volta sarà compito dell’amministrazione valutare le opere di urbanizzazione da realizzarsi o meno non pagando gli oneri di urbanizzazione fondamentali per realizzare le opere che un’amministrazione individua all’interno di un piano urbanistico comunale”.

Oggi, nell’attuale piano regolatore generale abbiamo uno strumento che innanzitutto è vecchio sia per i privati e sia per le opere da realizzarsi ma anche per il commercio, per l’imprenditoria, per la possibilità di crescere, di realizzare nuovi spazi. Uno strumento antiquato per realizzare la cosiddetta città policentrica, per il recupero reale del centro storico. Il PUC da una parte e il recupero del centro storico dall’altra rappresentano due momenti fondamentali per sviluppo del paese, per la crescita abitativa, economica e degli standard urbanistici. Non abbiamo mai avuto la possibilità di poter fare un ragionamento su queste importanti questioni e cosa ancora più grave, neanche loro, la maggioranza ha mai discusso di queste vicende. Li sentiamo litigare, indispettirsi, solo per questioni personali.

Una cosa è scrivere delle regole generali che valgono per tutti, altro è decidere le regole di volta in volta facendole valere per alcuni e non per altri a seconda del momento e della necessità. Non è questa la politica alla quale miriamo perché questo modo di agire porta spesse volte al clientelismo che non appartiene di certo a chi parla spesso e forse anche troppo di moralità e di legalità”.

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