Sul punto interviene anche il sindaco. Al centro della questione il periodo pandemico
È scontro a Corbara tra dirigente scolastico e famiglie. Motivo del contendere l’imminente avvio del servizio di refezione, scelto dai genitori all’atto dell’iscrizione ma, visto il periodo pandemico ancora in corso, non voluto più dalle famiglie proprio per tutelare la salute e la sicurezza dei bambini. Siamo alla scuola primaria dell’istituto Comprensivo Eduardo De Filippo dove nei giorni scorsi si sono registrati momenti di tensione tra il dirigente scolastico, Angelo De Maio, e alcuni rappresentanti dei genitori.
LA RICHIESTA
«Abbiamo trovato una totale chiusura nei riguardi delle nostre legittime preoccupazioni-afferma l’avvocato Giovan Giacomo Forino- in rappresentanza di un cospicuo gruppo di genitori ho incontrato il dirigente per cercare di risolvere questa criticità, in attesa che il virus diventi solo un ricordo e tutto torni alla normalità. Purtroppo il dirigente non ha preso in considerazione le nostre motivazioni mettendoci di fronte ad un aut aut , o la mensa ed il relativo tempo prolungato oppure ore di assenza per i nostri figli che peseranno sul curriculum e sulla valutazione finale. Sinceramente ci aspettavamo un pò più di comprensione» – ha concluso l’avv. Forino.
Le famiglie tuttavia non intendono cedere a quello che ritengono essere una sorta di ricatto e minacciano di avviare uno sciopero ma anche di adire le vie legali. Il Coronavirus continua a far paura, d’altronde i piccoli studenti della scuola primaria corbarese, al loro ritorno sui banchi hanno dovuto subito fare i conti con la pandemia. A causa di una maestra positiva e due casi di contagio tra i bambini, una classe ha dovuto fare 20 giorni di quarantena e due tamponi prima di poter ritornare a scuola. Anche per questo la mensa fa paura, per i genitori rappresenta un rischio inutile che, in questa fase, potrebbe tranquillamente essere evitato, in attesa di tempi migliori. «Non siamo contro la mensa-chiarisce l’avvocato Forino- l’abbiamo scelta all’atto dell’iscrizione, anni fa, oggi tuttavia le cose sono cambiate, l’istituzione scolastica non può obbligarci, se necessario adiremo le vie legali per tutelare gli interessi dei nostri figli».
LA RISPOSTA DEL DIRIGENTE SCOLASTICO
Dal canto suo il dirigente scolastico risponde con una circolare nella quale fornisce tutti i chiarimenti del caso. «Il D.P.R. 89/2009 al comma 3 dell’art. 4 prevede per la scuola Primaria il modello delle 40 ore, corrispondente al tempo pieno, comprensivo delle ore destinate alla refezione scolastica. La scelta di tale modello orario, effettuata in sede di iscrizione alle prime classi delle scuole di ogni ordine e grado, impegna le famiglie degli alunni iscritti al tempo pieno della Primaria dell’Istituto Comprensivo, alla frequenza obbligatoria da parte dei loro figli di tutte le 40 ore nelle scuole che funzionano con il modello orario del Tempo Pieno».
L’INTERVENTO DEL SINDACO DI CORBARA
Anche il sindaco di Corbara Pietro Pentangelo è stato informato della criticità e soprattutto del braccio di ferro in atto tra famiglie e dirigente. Il primo cittadino si è impegnato ad affrontare la questione con i vertici dell’ufficio scolastico provinciale nel tentativo di trovare una soluzione.