A Nocera Inferiore e Castel San Giorgio le situazioni da chiarire. Rebus Roccapiemonte
Dopo Battipaglia ed Eboli cambia lo scenario politico in vista delle elezioni amministrative di Nocera Inferiore, Agropoli, Mercato San Severino, Castel San Giorgio e Roccapiemonte, i cinque comuni più grandi chiamate alle urne e specialmente nell’area Nord della provincia.
La vittoria schiacciante della sindaca Francese a Battipaglia e di Conte ad Eboli sono una “mazzata” per il Pd e in particolare per Piero De Luca che aveva avuto carta bianca per queste due città. A Battipaglia, invece di trovare un accordo con la sindaca uscente che aveva ben governato la città e della quale preparare l’erede, il parlamentare del partito democratico ha voluto imporre un candidato che, seppur presidente dell’Asi e un impegno senza pari di tutto l’apparato del Pd, non è entrato mai in partita. A non votarlo, nonostante il “fascino” della filiera istituzionale con la Regione Campania sono stati prima di tutto molti elettori del centrosinistra.
Ad Eboli la scelta di presentare un candidato non di lungo ma di lunghissimo corso come Antonio Cuomo con passato nei socialisti, Forza Italia, Margherita e così via era così debole da perdere con un altro candidato del centrosinistra. Insomma, errori da manuale, facendo sembrare quelle scelte come un tentativo di occupazione politica di territorio e innescando una forma di reazione popolare.
LA PARTITA DI NOCERA INFERIORE
«Ha detto Piero», «Ha detto Salerno», espressioni che in ambito del centrosinistra si sentivano dire spesso, alcune volte con il sospetto del millantare, ma che ormai hanno perso molta della loro presa, anzi potrebbero risultare irritanti. Insomma, dai socialisti all’area civica e all’altra sinistra avranno maggior forza politica nel trattare con il Pd che riteneva di aver messo il cappello sul candidato sindaco a Nocera Inferiore. Anzi la lotta era tutta all’interno dello stesso partito. Ma adesso, imposizioni, lascia passare e ostacoli insormontabili sono improponibili da parte del Pd che, se si organizzano altre forze politiche potrebbero anche non avere il candidato a sindaco. In più c’è chi imputa proprio al partito democratico l’aver fatto troppo poco o addirittura nulla per il Dea di secondo livello per gli ospedali nell’Agro nocerino e per i trasporti, specie quelli ferriviari.
A questo si aggiunge che proprio la lezione di Battipaglia e di Eboli come in altri comuni italiani, l’operazione somma di partiti attorno a un candidato sindaco non serve a niente, anzi viene percepita come operazione di potere innescando la sollevazione dell’elettorato. In verità, l’alleato maggiore del centrosinistra anche di marca Pd è l’atteggiamento del centrodestra che forse non ha compreso che si vota nel 2022 e non è riuscito a mettere in campo uno straccio di alternativa chiara, cominciando una campagna elettorale che potrebbe contare solo pochi giorni (tre mesi tra festività natalizie, pasquali ed altre saltano in automatico).
Potrebbe presentarsi un nuovo Manlio Torquato (sindaco uscente e che ha concluso i due mandati elettorali) e con un’operazione civica e riformista sbaragliare il campo e vincere le competizioni. Al momento, in campo già ci sono due proposte su cui si sta lavorando, una in fase avanzata. Va anche ricordato che qui De Luca & co. non ha mai suscitato grandi emozioni nei nocerini, anzi. Ci sarebbe poi il Movimento cinque stelle ma è ormai disperso da cinque anni.
LA PARTITA DI CASTEL SAN GIORGIO
E’ quella per il Pd politicamente la disputa più complessa. Il partito democratico a Castel San Giorgio ha un gruppo, quello attorno ad Andrea Donato un punto di riferimento storico, poi ha un’altra area attorno al consigliere comunale Franco Longanella ma la stessa sindaca Paola Lanzara non è aliena dal democrat. Qui la partita rischia di essere una fotocopia, in scala ridotta, di Battipaglia.
La sindaca uscente ha pagato debiti del Comune che ha trovato e ha messo a posto il bilancio, ha messo mano alle scuole ed entro settembre saranno completate, ha messo in campo il cambio dell’illuminazione pubblica, ha organizzato manifestazioni e occasioni culturali. Proporre un’alternativa non sarà facile, anche perché anche qui chi vuole opporsi dovrà trovare argomenti importanti per far cambiare orientamento alla popolazione, non potendo contare più sul fascino De Luca e filiera istituzionale.
Anche in questo caso, il tempo scorre, ormai stiamo arrivando a Natale e c’è chi pensa che forse sarebbe meglio non avventurarsi in contese come Battipaglia e che sarebbe meglio non bruciarsi visto che fra cinque anni il campo sarebbe libero.
ROCCAPIEMONTE
Passano mesi, incontri, incontri, incontri, ma in campo rimane principalmente la riproposizione dell’uscente sindaco Carmine Pagano. Per questo gruppo non sarà facile riuscire a mettere insieme la lista. I competitor sono ancora in alto mare. Tra propostisi e resistenze, tra chiacchiere e ricerca di alleanze, tra gruppi contesi ancora nulla di strutturato in campo in opposizione all’uscente primo cittadino. Pensare a riflessi delle vicende del Pd in una comunità così divisa è troppo.