Si è spenta una delle ballerine più importanti al mondo. Era ammalata e 84 anni si è dovuta arrendere alle malattia. La sua storia e il suo ricordo
Fino a 81 anni aveva ballato sulle punte. Quelle punte che le avevano fatto spiccare il volo come poche altre al mondo, esempio di eleganza ma anche di una favola, della figlia di un tranviere e di un’operaia che sognava di ballare andando al circolo ricreativo dell’azienda di trasporti milanese. Quella bimba del fisico leggiadro, che percorreva le strade di una Milano appena liberata dalle truppe nazifasciste, riesce ad entrare alla scuola di ballo del Teatro alla Scala.
Dal 1946 si diplomerà nel 1954 e in solo 4 anni diventerà la prima ballerina. Da quel momento sarà contesa da tutti e teatri al mondo. Da Rudolf Nureyev, a Vladimir Vasiliev, da Henning Kronstam a Mikhail Baryshnikov, Marinel Stefanescu, Alexander Godunov, Erik Bruhn, Gheorghe Iancu e Roberto Bolle, tutti i primi ballerini hanno voluto danzare con lei. Nel 1981, il New York Times la definì la prima ballerina assoluta. Indimenticabili le sue interpretazioni di quali Giselle, La Sylphide, Giulietta, Swanilda, Francesca da Rimini, Medea.
Ha diretto il corpo di ballo del Teatro San Carlo di Roma, dell’Arena di Verona, del Teatro dell’Opera di Roma. E’ stata Giuseppina Strepponi nello sceneggiato Rai “Verdi”. Eugenio Montale le dedicò una poesia*. Ma è stata anche assessore alla cultura (2019-2014) di Firenze e ambasciatrice dell’Expo 2015.
LE TESTIMONIANZE ISTITUZIONALI
Un commosso presidente della repubblica, Sergio Mattarella ha affermato: “Con la sua eleganza e il suo impegno artistico, frutto di intenso lavoro, ha onorato il Paese… il mondo della danza perde oggi un prezioso e indimenticabile riferimento”. E il ministro alla Cultura, Dario Franceschini, su Twitter della Fracci ha scritto: “La più grande. Divina ed eterna… L’Italia della cultura ti sarà sempre grata, immensa”.
LE TESTIMONIANZE DELLA CULTURA
La Scala è stata “la sua casa per 70 anni” ricorda il sovrintendente Dominique Meyer e proprio nel massimo milanese sarà allestita alla Scala la camera ardente per l’ultimo saluto. Un onore riservato a pochi, come il pianista Vladimir Horowitz nell’89, ma che “lei si merita” ha detto Meyer che sta pensando anche a un tributo “speciale”. E parole commosse per la perdita della grande danzatrice sono arrivate anche da Riccardo Muti che con lei aveva lavorato alla Scala nei Vespri Siciliani: “Una grande figura di artista che ha onorato l’Italia e che rimarrà nella storia della danza e del teatro”, ha detto all’Ansa il Maestro, “Carla Fracci rimarrà nel cuore di tanti suoi ammiratori e tra questi ci sono io”.
Roberto Bolle, primo ballerino della Scala e dell’American Ballet Theatre di New York, ha ricordato con voce rotta dall’emozione, “una delle più grandi artiste della danza internazionale”. “Tutto il mondo della danza è debitore nei confronti di Carla Fracci – ha sottolineato Bolle – ancora oggi se ci pensiamo le bambine italiane che si avvicinano a questa disciplina conoscono il suo nome, una vera prima ballerina assoluta che ha attraversato e incantato intere generazioni. Da bambino quando ho iniziato ad avvicinarmi alla danza ero incantato da lei un punto di riferimento fondamentale, mai avrei pensato di ballarci insieme”.
LE TESTIMONIANZIE “LOCALI”
La Fracci ha amato il mondo di cultura ed è stata presente in tantissimi iniziative anche nei centri più piccoli. Innumerevoli le testimonianze di sindaci e altri amministratori pubblici. “Addio a Carla Fracci, un talento artistico unico, per grazia, eleganza e bellezza. Ha rappresentato l’Italia in tutti i più prestigiosi teatri del mondo. Qualche anno fa le abbiamo reso omaggio al San Carlo di Napoli.
La ricordiamo davvero con grande commozione e affetto”, ha scritto su Facebook il governatore della Campania, Vincenzo De Luca.
A ricordare la prima ballerina assoluta è anche il sindaco Manlio Torquato: “La dipartita della nota étoile internazionale, venuta a mancare oggi pone l’obbligo per la città di Nocera Inferiore, che qualche anno fa ebbe l’onore di ospitarla nel Teatro Diana, di omaggiarla con un commosso ricordo. Il Sindaco e l’Amministrazione comunale si uniscono al profondo dolore che ha colpito il mondo della danza e dello spettacolo e a quanti hanno avuto l’onore di conoscerla e di viverle accanto. Averla avuta qui a Nocera è stato un onore, la ricorderemo con immutato affetto per il grande esempio professionale che è stata per tanti giovani artisti e per l’alto contributo umano che ci ha lasciato”.
IL RICORDO DI RTAlive
La nostra emittente vuole ricordare la favola di Carla Fracci attraverso le immagini di Peppe Bove del suo intervento nell’Aula consiliare a Nocera Inferiore e con la poesia di Montale a lei dedicata.
LA POESIA DI MONTALE DEDICATA ALLA FRACCI
*LA DANZATRICE STANCA”
Torna a fiorir la rosa
che pur dianzi languia…
Dianzi? Vuol dire dapprima, poco fa.
e quando mai può dirsi per stagioni
che s’incastrano l’una nell’altra, amorfe?
Ma si parla della rifioritura
d’una convalescente, di una guancia
meno pallente ove non sia muffito
l’aggettivo, del più vivido accendersi
dell’occhio, anzi del guardo.
È questo il solo fiore che rimane
con qualche metro d’un tuo dulcamara.
A te bastano i piedi sulla bilancia
per misurare i pochi milligrammi
che i già defunti turni stagionali
non seppero sottrarti. Poi potrai
rimettere le ali non più nubecola
celeste ma terrestre e non è detto
che il cielo se ne accorga basta che uno
stupisca che il tuo fiore si rincarna
si meraviglia. Non è di tutti i giorni
in questi nivei défilés di morte.