Il giorno 8 Maggio 2014 il tar di Napoli, in seguito alla richiesta della Regione Campania, dovrebbe decidere se revocare la sospensiva al Grande Progetto Sarno prevista fino ad Ottobre 2014. Ma leggendo i documenti che ha presentato la regione emergono 2 cose fondamentali che sostengono la nostra tesi.
1. Hanno presentato per intero la famosa pag. 62 dello studio d’impatto ambientale, che noi come comitato abbiamo sempre contestato ed a più riprese richiesto che venisse pubblicata per intera.
Bene l’Avvocatura sostiene che tale pagina era già presente per intero nei documenti inviati alla Commissione di Valutazione d’Impatto Ambientale, ma l’assurdo e che nella colonna ora visibile si legge: “Parametri critici”: presenza Cromo. Quindi hanno ammesso che noi sospettavamo, cioè che il fiume è contaminato da cromo uno dei cancerogeni più potenti.
2. Poi è stato presentato il Fortmat della relazione istruttoria della commissione VIA e con grande sorpresa al punto 15 in cui si affronta la questione delle opere di laminazione e seconda foce, nonostante le richieste della commissione all’Arcadis e dopo aver analizzato le risposte fornite da quest’ultima , la commissione VIA giunge alla seguente conclusione: “Pertanto, in merito alla problematica relativa al punto 15 (Vasche di laminazione e seconda foce), il gruppo istruttore , sulla base della documentazione degli atti, ritiene di non avere sufficiente ed oggettivi elementi conoscitivi per la formulazione del relativo giudizio”. Quindi stanno confermando che il fiume è inquinato e che l’inquinamento rappresenta un rischio per le falde, l’ambiente e la salute delle persone. Inoltre, ieri è pervenuta una lettera, inviata per conoscenza al Comitato, ma indirizzata all’Arpac da parte dell’ufficio Ambiente della regione Campania (Ufficio che ha emesso la VIA), nella quale vengono richiesti chiarimenti all’Arpac in merito ai dati inviati alla commissione in quanto non risultano presenti i dati dell’inquinamento del fiume relativi al 2012, mentre questi ultimi erano stati inviati al comitato No vasche in seguito ad una specifica richiesta. Quindi la conferma di una confusione nei dati analizzati.
Questo è d’altro faremo notare ai giudici e non solo a quelli amministrativi. Non abbiamo bisogno più di prove, sono loro ad ammettere quello che sosteniamo.
Ma ribadiamo l’invito a sdoppiare il progetto, per avviare da subito le opere di dragaggio e rifacimento degli argini.
Emiddio Ventre – presidente Comitato No Vasche
Nocera Inferiore. Comitato “No Vasche”: 8 maggio la decisione del Tar sul futuro
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