Pagani. La verità di Antonio Donato sulla Gori. Il comunicato

Ancora accusato di essere il responsabile dell’aumento dei costi per il servizio idrico, il candidato sindaco Antonio Donato, sostenuto dalle liste “La città che vogliamo”, “Centro Democratico” e “Spazio Aperto” scende nuovamente in campo per far conoscere la verità ai paganesi. “Bottone come l’altro bancarottiere bugiardo falsificano la realtà. Massimo D’Onofrio parla di un debito le cui cifre non corrispondono al vero; mentre Salvatore Bottone sembra fare confusione tra l’amministrazione dell’Ato e quella della Gori”. Dopo aver segnalato le delibere n. 9 del 10 luglio 2009 e n. n.5 del 2 agosto 2011, che evidenziano la sua estraneità alla situazione, Antonio Donato punta i riflettori su un’altra deliberazione, la numero 10 del 10 maggio 2010, relativa ad un consiglio comunale che vedeva il caso Gori tra i punti all’ordine del giorno. In quell’occasione, l’allora primo cittadino facente funzioni, Bottone, asserì che “le tariffe nascono su proposta della Gori e quindi anche dal Consiglio di Amministrazione della Gori perché la Gori mantiene la propria struttura”. Antonio Donato era presente all’incontro nelle vesti di rappresentante indicato dall’Ato nel consiglio di amministrazione di Gori, ma anche e soprattutto come cittadino,. Donato aveva già sottolineato la necessità di cambiare la rotta evidenziano altresì che il Regolamento prevedeva che “se c’è qualcuno che non paga quello che non viene pagato, dopo aver esperito tutti i tentativi, sarà spalmato su quelli che pagano”.
“Il 1° ottobre del 2005 la gestione del servizio idrico è passata dal Comune alla Gori, ma per alcuni anni l’evolversi della vicenda non è stato seguito con attenzione. Gambino e company non avevano trasmesso i tabulati. Quando il servizio è stato trasferito alla GORI siamo drasticamente passati da 150 a 90 litri pro capite e ciò ha posto il problema dell’eccedenza”. Il candidato aveva così proposto due mosse da seguire: invitare i sindaci dell’Agro a modificare il regolamento e avviare iniziative nei confronti delle Regione. Oggi, Antonio Donato, scende in campo con due nuove proposte: una raccolta firme per abbassare le tariffe e la contestazione delle inadempienze, ovvero della mancata realizzazione dei progetti previste nel piano d’ambito.

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