Un’operazione difficile che ha visto a lavoro una task force numerosa
Probabilmente uno dei sequestri di animali rari più importanti negli ultimi 20 anni quello eseguito nelle scorse ore a Montecorvino Rovella. I carabinieri del Nucleo Cites di Salerno, al comando del tenente colonnello Marcello De Leo, ha scoperto un rarissimo Macaco giapponese detenuto in gabbia e in condizioni indegne di un paese civile in un fondo del comune dei Picentini. L’indagine era iniziata su segnalazione della “Lega Nazionale per la difesa del cane di Salerno” e si è conclusa con la denuncia del possessore dell’animale in via di estinzione ma che era anche pericoloso per l’incolumità e la sicurezza pubblica.
E’ poi scattata un’operazione per la salvaguardia dell’animale, uno dei pochi presenti in europa, sotto il coordinamento del Prof. Orlando Paciello della Facoltà di Veterinaria dell’Università Federico II di Napoli, ed il supporto dei medici veterinari dirigenti dell’Asl di Salerno, dello zoo delle Maitine di Pesco Sannita, in provincia di Benevento, del Criuv (Centro di Riferimento Regionale per Igiene Urbana Veterinaria – Presidio Ospedaliero Veterinario) dove il primate sarà ospitato inizialmente in custodia giudiziaria, fino al suo trasferimento presso il Crase, il Centro di recupero animali selvatici, di destinazione, e della ditta Dog’s Town, che si è offerta di eseguire gratuitamente il trasporto.
IL SALVATAGGIO
Un futuro nuovo e migliore per la femmina di Macaco giapponese o “Macaco dalla faccia rossa” detto anche “Scimmia delle nevi” dal nome scientifico di Macaco Fuscata (Blyth, 197), scimmia della famiglia delle Cercopithecidae rientrante nel gruppo comunemente chiamato delle Scimmie del vecchio mondo, detenuto, all’interno di una gabbia delle dimensioni di 184 cm x 184 cm alta 2,50 cm. Il primate non umano in questione, da considerarsi fauna selvatica esotica di cui è vietata la detenzione, venina detenuto in assenza di qualsiasi tipo di autorizzazione ed in condizioni non idonee all’etologia della specie. Nello specifico, la specie di appartenenza del primate sottoposto a sequestro è iscritta nella tabella “A” del D.M. 19/04/1996 e succ. integrazioni indicando il divieto assoluto di detenzione in quanto considerato animale pericoloso per l’incolumità e la sicurezza pubblica in violazione all’art. 6 comma 1 della legge n° 150/92, integrando così il reato contravvenzionale di cui all’art. 6, comma 4, della citata legge. Si riscontrava inoltre la totale mancanza della documentazione Cites atta a dimostrare la lecita detenzione del primate, non risultando inoltre alcun tipo di identificazione del soggetto necessaria a definirne la provenienza.
Il trasgressore ha violato l’articolo 727 comma II del codice penale per la detenzione di animali in condizioni produttive di gravi sofferenze e l’articolo 544 ter del codice penale che condanna la condotta lesiva del benessere dell’animale e delle sue caratteristiche etologiche in virtù di comportamenti incompatibili con le esigenze naturali dell’animale meritevole di tutela. La collocazione degli animali in ambienti inadatti alla loro naturale esistenza, inadeguati dal punto di vista delle dimensioni, della salubrità, delle condizioni tecniche integra la fattispecie nei termini oggi richiesti dal legislatore.
Contestualmente all’operazione di sequestro della scimmia, i medici veterinari dell’Asl di Salerno hanno evidenziato altri illeciti quali la detenzione di cani alla catena, cani non microchippati, allevamenti di animali da produzione illegali e vitelli di pochi mesi legati alla mangiatoia. Anche in queste circostanze sono state elevate delle sanzioni amministrative e dei sequestri sanitari oltre che l’immediato ripristino delle condizioni di benessere degli animali. Il nucleo operativo dei carabinieri forestali di Salerno, al comando del tenente colonnello Marcello Russo, e quello del Cites, del tenente colonnello Marcello De Leo, nei loro rispettivi campi stanno ottenendo importanti successi nella lotta agli illeciti ambientali.
UNA PODEROSA TASK FORCE
La delicata operazione ha visto la partecipazioni di diversi professionisti di vari enti:
• Tre militari del Nucleo carabinieri Cites di Salerno
• due medici veterinari della locale Asl Sa quale autorità sanitaria competente per territorio (Dr. Gaetano Salsano e dr. Matteo Russo)
• due unità di medici veterinari specializzati in fauna esotica e abilitati alla telenarcosi all’uopo nominati ausiliari di Pg (Dr. Michele Capasso e Dr. Francesco Zinno);
• un medico veterinario di supporto abilitata alla teleanestesia, in caso di eventuale fuga del primate e nel caso si verificassero eventuali situazioni di pericolo per gli operatori e la pubblica incolumità, all’uopo nominato ausiliario di Pg. (Dr. Giovanni Ferrara).
Tutto è stato coordinato dal Prof. Orlando Paciello del Dipartimento di Medicina veterinaria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Salerno, e volto noto ai telespettatori di RTAlive per le varie apparizione nella trasmissione “Oltre i social”.
Il coordinato delle operazioni, per gli aspetti tecnico – logistici e specialistici, sono stati curati oltre che dal più alto in grado del Nucleo carabinieri Cites Salerno, dal Prof. Paciello che con la collaborazione dei medici veterinari dell’Asl Sa quale autorità sanitaria locale, hanno seguito in particolare ogni fase dell’operato dei medici veterinari ed esperti di fauna esotica nominati ausiliari di p.g. (Dr. Michele Capasso e Dr. Francesco Zinno) e di quello di supporto per la sicurezza ed il trasporto dell’esemplare (Dr. Giovanni Ferrara). In serata l’animale è stato ricoverato presso una struttura veterinaria per gli accertamenti diagnostici previsti e successivamente verrà trasferito, scortato dai carabinieri del nucleo Cites, presso il Crase (Centro Recupero Animali Selvatici) di Semproniano (Grosseto).