Dopo aver risolto alcuni annosi problemi della società del Comune di Salerno, la decisione di Ferraro sembra un fulmine a ciel sereno ma non lo è. Le reazioni dei sindacati
Una scelta inattesa anche se le tensioni erano note da tempo, le dimissioni di Antonio Ferraro, amministratore unico di Salerno pulita, la società che gestisce il servizio di igiene pubblica nel capoluogo aprono un fronte politico ed elettorale non da poco. Salerno pulita, infatti, società di oltre 400 dipendenti finì nel pieno di una burrasca nel settembre 2019. Un’impresa che proseguiva su un binario consolidato alla quale, all’improvviso, arrivarono le critiche pesanti del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, con diverse contestazioni in diretta televisiva sulla qualità del servizio e su un 20% di lavoratori che non garantivano un impegno sufficiente. La crisi d’immagine finì di fatto con la defenestrazione di Raffaele Fiorillo e l’arrivo del muscolare Nicola Sardone, con un’apertura di credito notevole nei suoi confronti, come lo erano pure le attese di risultati.
Cinque mesi dopo, il rapporto finì con l’abbandono di Sardone seguite a una serie di scontri tra l’amministratore e il Comune di Salerno, con quest’ultimo che aveva pretese sul servizio ma non aveva risolto i vari problemi che attanagliavano la società di proprietà comunale. L’arrivo del più silenzioso Ferraro sembrava aver rasserenato l’ambiente. Nominando un unico dirigente a capo dello spazzamento e della raccolta rifiuti, riorganizzando i turni di lavoro, Ferraro aveva migliorato di molto la qualità del servizio reso alla città, con un risparmio sugli straordinari. Ha messo in funzione le spazzatrici che hanno migliorato l’igiene pubblica, raccogliendo in un mese e mezzo di fine 2020 quanto nel resto dei precedenti 10 mesi, anche se sono aumentati i costi di smaltimento di quanto raccolto. La società aveva raggiunto altri buoni risultati, tutto questo senza avere più un direttore tecnico (l’ultimo, Giuseppe Beluto è andato in pensione da mesi) e uno amministrativo, nonostante la mole di dipendenti e di contratti da gestire e servizi nuovi, tra l’altro in piena pandemia da coronavirus.
C’è poi la questione avviata a soluzione dell’impianto di compostaggio che passerà alla Eda, l’Ente d’Ambito. Insomma, invece di iniziare una nuova stagione, Ferraro va via e all’improvviso. Un addio che giunge all’epilogo di una serie di segnali lanciati, l’ultimo dei quali un’intervista su La Città dove l’amministratore unico parlava apertamente di un contratto di servizio tra Salerno Pulita e il Comune di Salerno che andava rivisto alla luce delle pretese comunali. Una richiesta di revisione alle quali l’Ente aveva risposto picche. Insomma per il Comune il contratto era quello e andava rispettato. Quell’intervista potrebbe essere riassunta in “Il Comune pretende troppo e paga poco per i servizi di igiene pubblica che vuole”. Parole dette sempre senza cercare lo scontro in particolare con l’Ufficio Ambiente ma una messa in chiaro dei termini della questione. Un messaggio indiretto anche per l’amministrazione comunale che nel confronto tra ufficio comunale all’Ambiente e la sua stessa società comunale sembra essere del tutto assente. Un’assenza pare continuata specialmente di fronte al problema dei costi del servizio e quanto venivano, invece, pagati. Si parla sembra di ingerenze della politica nella conduzione delle società partecipato, in questo caso potrebbe essere il contrario. Certamente, sull’igiene pubblica e Salerno pulita si scatenerà la campagna elettorale, non appena avrà finito di cercare più o meno probabili candidati (e autocandidati) sindaci. Ora che Ferraro chi verrà al suo posto? Qualcuno parla di una rentrée di Fiorillo ma sembra difficile dopo la defenestrazione. Circolano altri nomi ma non è facile arrivare praticamente ad aprile, comprendere in pochi giorni il funzionamento della società e proporre soluzioni operative, il tutto sotto elezioni comunali e con la stagione estiva da gestire, in questo periodo Covid.
LE REAZIONE DEI SINDACATI – CGIL FUNZIONE PUBBLICA
Scrive il segretario Antonio Capezzuto – Basta giochi politici sulle spalle dei lavoratori. Non saremo spettatori inermi. Subito un incontro con il Sindaco per definire prospettive e dare stabilità”. “Le dimissioni di Antonio Ferraro sono l’ennesimo duro colpo per la società e per i lavoratori, ad un anno preciso dal suo insediamento. Un anno complicato, condizionato dall’avvento della pandemia, in un’azienda di 500 dipendenti dove l’attenzione alle questioni legate alla sicurezza non è mai venuta meno, avendo garantito più volte lo screening a tutto il personale per evitare pericolosi focolai. Il dialogo costante con le Organizzazioni Sindacali ha consentito di chiudere delle partite importanti, anzi “storiche”, come il raggiungimento del full time per centinaia di operatori, il superamento della fase di crisi delle pulizie dopo la perdita dell’appalto del Tribunale, l’adeguamento dei livelli del personale traguardato allo spazzamento, la messa in sicurezza delle isole ecologiche.
Per l’ennesima volta, a fare un passo indietro è l’Amministratore Unico. Negli ultimi 2 anni sono già tre gli Amministratori dimessi: Fiorillo nel settembre 2019, Sardone a febbraio 2020 e oggi Ferraro. Pensiamo ci sia la necessità di stabilità e prospettiva. Non abbiamo l’anello al naso e sappiamo che tutte le polemiche sorte in queste ultime settimane sono frutto delle solite manovre pre-elettorali, ma a pagarne le spese sono sempre i lavoratori, da sempre sottoposti al pubblico ludibrio perché individuati quali responsabili dell’inefficienza della società nel garantire un servizio all’altezza. Per noi “stabilità e prospettiva” significa “parlare chiaro” con i lavoratori e con le rappresentanze sindacali circa gli obiettivi e le strategie future. Non staremo a guardare mentre qualcuno immagina di smantellare una Società Partecipata, agitando per l’ennesima volta lo spettro della privatizzazione. Le responsabilità sono chiare a tutti, ma non si è avuto il coraggio di intervenire con solerzia, a partire da una nuova campagna di sensibilizzazione nei confronti di una cittadinanza che non risponde più come un decennio fa, da una riorganizzazione seria dei servizi coadiuvata da professionalità all’altezza della sfida e non improvvisate, da una rivisitazione del calendario di conferimento, e soprattutto da un controllo serrato del territorio per evitare scarichi abusivi e illegalità.
Non resteremo inermi spettatori di queste ennesime dimissioni: siamo pronti a dialogare con l’Amministrazione per definire insieme le strategie per il futuro, per garantire a Salerno una società solida e all’altezza della sfida, a tutela dei cittadini e dei lavoratori tutti. Ci aspettiamo da subito una convocazione da parte del Sindaco, per tranquillizzare le maestranze e chiarire le prospettive. Ringraziamo Antonio Ferraro per il lavoro svolto, per la professionalità, l’eleganza, e soprattutto l’umanità che ha sempre anteposto ad ogni scelta, nell’interesse dei lavoratori e al servizio della città”.
CSA-FIADEL
Francesco Pezzano: “Non posso fare a meno di esprimere la mia solidarietà e rammarico della decisione presa dall’ingegnere Antonio Ferraro innanzitutto per la persona ma anche per la grande professionalità e preparazione che lo contraddistingue!!! Riconoscendo il grande lavoro svolto in quest’ultimo anno e dei risultati raggiunti non posso che affermare con assoluta convinzione dell’imbarazzante immobilismo della nostra proprietà sul fatto di affrontare e risolvere i problemi, scaricando responsabilità e competenze di continuo a questa società”.