Una vita strappata dal cancro, una giovane vita. Una settimana dopo il decesso, i familiari di Marcella, hanno denunciato alla stampa e agli organi preposti, la vicenda di una ragazza di soli 29 anni.
“Questo è un grido. E’ il grido di dolore e rabbia di chi resta. Il grido di chi, suo malgrado, è stato spettatore impotente di uno spettacolo dove si sono succedute disumanità e non curanza. Chissà se i medici, per fortuna non tutti, ma quelli che abbiamo incontrato quel maledetto 7 aprile 2014 al pronto soccorso dell’Ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, ricordano che hanno prestato un giuramento, chissà se ricordano che è fondamentale l’empatia col paziente, il cercare di alleviare, per quanto possibile, pene e sofferenze, chissà se hanno mai conosciuto il significato di parole come sensibilità, umanità e pietas cristiana. Per Marcella non è stato così, non è stata ascoltata, non è stata rispettata: vogliamo solo denunciare la mancanza di umanità con cui è stata trattata una giovane donna di soli 29 anni, che aveva come unico desiderio, e non credeva di certo fosse l’ultimo, quello di poter avere un letto ed un cuscino su cui poter riposare. Invece non le è stato possibile. Ha trascorso quattro ore, lamentandosi e dimenandosi, spostandosi da una sedia ad una barella. Era stanca Marcella, non ce la faceva più. Ma i sanitari del pronto soccorso le hanno negato quel cuscino perchè non era disponibile, non c’era nemmeno un posto letto per cercare di alleviare le sue sofferenze. E poco importava che la giovane donna in questione era una paziente oncologica, che aveva chiare e rilevate difficoltà respiratorie, loro, non potevano fare niente. Aveva chiesto un cuscino Marcella, e quel cuscino le è stato negato. Marcella non c’è più, ma c’è il dolore di chi resta, consapevole che nessuno potrà ridarcela indietro, ma con la speranza che quello che è accaduto a lei, non accada ad altri, con la speranza che chi lavora, a qualunque titolo, all’interno degli ospedali, delle cliniche e delle case di cura, abbia sempre ben chiaro che mai e sottolineiamo mai debba mancare l’umanità ed il rispetto che ogni essere umano merita”
Nocera Inferiore. Grido di dolore e disumanità: lettera dei familiari della 29enne spenta dal cancro
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