I dettagli della strategia dell’Unità di crisi per portare fuori dal guado l’Italia
L’unità di crisi vuole vaccinare l’80% degli italiani entro fine settembre. In Italia chi ha più di 16 anni di età sono 51milioni. Per ora siamo al 3,2% e in poco più di sei mesi passare da 1.947.651 persone completamente vaccinate e altri quattro milioni di cittadini che hanno ricevuto solo la prima dose fino alla soglia di sicurezza o anche immunità di gregge.
LA MARCIA A TAPPE FORZATE
L’obiettivo è quello di somministrare 500mila dosi al giorno, circa il triplo delle 170 mila di media degli ultimi giorni. Per il commissario all’emergenza, Francesco Figliuolo, per il quale potrebbe essere decisiva la fornitura di Johnson&Johnson, che da metà aprile dovrebbe consegnare 7,3 milioni di dosi nel secondo trimestre e complessivamente fino a 27 milioni di dosi in Italia. Il vaccino Usa è monodose e facile da conservare a basse temperature e potrebbe compensare gli ulteriori tagli e ritardi di AstraZeneca nelle consegne.
I NUMERI
Ecco i numeri del piano (sempre che le aziende rispettino le consegne).
24,8 milioni di dosi di Pfizer
4,6 milioni di Moderna.
7,9 milioni di dosi arrivate, che raddoppieranno entro le prossime tre settimane.
52milioni di dosi arriveranno entro il 30 giugno.
84 milioni solo le dosi che arriveranno tra luglio e settembre
1,5% delle dosi stoccate per le emergenze in aree ad alto contagio.
120 mila i nuovi vaccinatori tra medici di base, specializzandi e odontoiatri.
“La governance (della campagna, ndr) sarà accentrata a fronte di una esecuzione decentrata, con una catena di controllo snella”, promette Figliuolo, che ha individuato nell’ultimo miglio sul territorio uno dei problemi principali.
LE CATEGORIE
Si punta a uniformare i criteri di vaccinazione, partendo dalle categorie più fragili per poi passare agli over 70 e infine alle fasce più giovani, mettendo fine a un certo caos e a disparità evidenti nei primi tre mesi tra le regioni.
I TAGLI DI ASTRAZENECA
Riduce le forniture in Europa l’Astrazeneca scendendo nel primo trimestre 2021 AstraZeneca da 90 milioni a a circa 30 milioni di dosi, pari a un terzo degli obblighi contrattuali. I 30 milioni promessi ora sono ancora 10 milioni in meno rispetto ai 40 prospettati dopo il taglio iniziale. Per l’Italia la quota AstraZeneca prevista per fine marzo era di oltre 5,3 milioni di dosi. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, pochi giorni fa aveva sottolineato che l’Italia aspetta intorno a “50 milioni di dosi per il secondo trimestre e fino a 80 milioni di dosi nel terzo trimestre” e che anche in caso di una riduzione significativa “perché le aziende non riescono a rispettare i contratti fino in fondo” la campagna vaccinale andrà avanti. Per gli ultimi giorni di marzo, prima dell’annuncio di AstraZeneca, erano attese 15,6 milioni di dosi, altri 52,4 da aprile a giugno, quando dovrebbe partire la campagna per la vaccinazione di massa. E ancora quasi 79 milioni nel terzo trimestre, da luglio a settembre, e 28,2 milioni negli ultimi 3 mesi dell’anno. Il timing riguarda solo le consegne e non la somministrazione, su cui invece stanno lavorando oltre al ministero anche il Commissario straordinario all’emergenza e il capo della Protezione civile.
LE FORNITURE DOPO I TAGLI DI ASTRAZENECA
Tornando alla tabella di marcia dettagliata per le vaccinazioni in Italia in base ai dati del ministero, entro la fine di marzo l’Italia dovrebbe disporre di 15.694.998 dosi di vaccino: 5.352.250 di AstraZeneca (dato prima del nuovo taglio), 9.012.748 di Pfizer-BioNTech (7.352.000 del primo contratto e 1.660.748 di quello aggiuntivo) e 1.330.000 di Moderna. Tra aprile e giugno, se non ci saranno ulteriori tagli, l’Italia dovrebbe ricevere invece oltre il triplo delle dosi avute fino a marzo: una media di 17,4 milioni al mese per un totale di 52.477.454, una cifra inferiore di oltre 12 milioni rispetto ai programmi iniziali. Nel dettaglio, dovrebbero essere consegnate 10.042.500 dosi di AstraZeneca, 23.162.758 di Pfizer (di cui 8,7 milioni del primo contratto, 9,4 del secondo e 4,9 dell’aggiunta al primo contratto), 7.307.292 di Johnson&Johnson – l’unico tra i vaccini che prevede una sola dose – 7.314.904 di Curevac e 4.650.000 di Moderna. Nel terzo trimestre, dovrebbe aumentare ancora la fornitura di vaccini: un totale di 78.857.145 da luglio a settembre, 26,2 milioni di dosi al mese. AstraZeneca dovrebbe consegnare 24.771.250 dosi, Pfizer 23.534.011, Johnson&Johnson 15.943.184, Curevac 6.640.000, Moderna 7.968.700. Infine, negli ultimi 3 mesi dell’anno, sono attesi 28.200.037 dosi complessive, 9,4 al mese: concluse le forniture di AstraZeneca, dovrebbero arrivare gli ultimi 9.601.840 dosi di Pfizer, gli ultimi 3.321.497 di Johnson&Johnson, 7.968.000 di Curevac e 7.308.700 di Moderna. Sui prossimi vaccini che verranno approvati dall’ente regolatorio europeo, il responsabile della Strategia vaccini dell’Ema, Marco Cavaleri, ha detto a Sky TG24 che “CureVac, Novavax o Sputnik potrebbero essere tra i vaccini che arriveranno prossimamente, spero quanto prima”.