Rincari mensa a Roccapiemonte, anche la dirigente scolastica chiede di rivederli

La protesta dei genitori

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Anna De Simone, dirigente dell’Istituto Comprensivo “Monsignor Mario Vassalluzzo” di Roccapiemonte, dice no ai rincari. La preside scrive all’amministrazione comunale e chiede di rivedere gli aumenti che tanti dissensi hanno suscitato nella cittadina.

LE NUOVE ISCRIZIONI
I rincari delle tariffe della mensa sono arrivata a ridosso delle nuove iscrizioni, ai quali si sono aggiunti anche quelli del trasporto scolastico e alcuni rocchesi pensano di spostarsi nei vicini comuni dove trovano minori costi.

Dopo la riunione del consiglio d’Istituto, la dirigente ha inviato all’amministrazione del sindaco Carmine Pagano la richiesta unanime di ripristinare le tariffe iniziali previste per l’anno scolastico in corso o, in alternativa, di approntare le necessarie modifiche al regolamento comunale del servizio di mensa scolastica, al fine di consentire all’utenza la scelta tra refezione scolastica e pranzo domestico.
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LA PROTESTA
Contro gli aumenti si è creato un comitato spontaneo di famiglie con 150 firme allegate, contro quelli che definiscono aumenti ingiustificati e inaccettabili delle tariffe della mensa scolastica e del trasporto pubblico per gli studenti, con effetto immediato e senza alcuna considerazione per le difficoltà economiche che molte famiglie stanno affrontando.

Per i genitori si rischia, così, di colpire le famiglie, di mettere in forse il diritto allo studio e, sempre secondo i genitori, danni all’occupazione locale per la diminuzione degli studenti e conseguentemente della perdita di lavoro per gli operatori della mensa e gli autisti del trasporto scolastico, sena contare il trasferimento di docenti e personale Ata se calano le iscrizioni.

I GENITORI DEGLI STUDENTI
«I genitori hanno accettato un contratto con tariffe specifiche per tutto l’anno scolastico, così come previsto dal Regolamento comunale –scrive il comitato -. Imporre aumenti a posteriori equivale a modificare un contratto in corso d’opera, violando il principio di buona fede contrattuale e il diritto amministrativo. Possibili ricorsi: Qualsiasi cittadino penalizzato da questa decisione potrebbe impugnare la delibera davanti al TAR, ottenendone l’annullamento. Non è solo una questione economica, ma di giustizia e legalità!».

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